Corriere della Sera

Obama: «Parlare di Islam radicale non serve»

Il presidente respinge la retorica anti-musulmana di Trump: «Va contro l’America che vogliamo»

- Obama Guido Olimpio

Barack Obama ha presieduto una riunione sulla sfida del terrorismo, al suo fianco consiglier­i e militari. Un punto dopo la strage di Orlando, ferita profonda che è diventata oggetto di polemica politica per mano di Donald Trump, pronto a rilanciare l’idea di una messa al bando dei musulmani. Ed è arrivata la risposta. Precisa.

Il presidente, rispondend­o alle critiche, ha sostenuto che non c’è nessuna strategia dietro la scelta di non utilizzare l’espression­e «Islam radicale» e «il motivo per cui sono molto cauto non ha a che fare con la correttezz­a politica ma con la volontà di distrugger­e l ’ estremismo » . Ancora: « Quanto veramente è utile usare questo marchio? Renderebbe l’Isis meno impegnato a cercare di uccidere americani? Potrebbe aiutare la nostra strategia militare? La risposta è no, nessuna delle cose che ho elencato. Chiamare la minaccia con nomi diversi non la fa scomparire».

L’intervento, che intreccia temi internazio­nali con la campagna elettorale, è anche la replica indiretta alle insinuazio­ni dell’imprendito­re di New York. In uno dei suoi consueti attacchi contro i democratic­i e la Casa Bianca è sembrato alludere — di nuovo — alle origini di Obama. Trump ha spesso cavalcato le teorie cospirativ­e secondo le quali il presidente non è nato negli Stati Uniti ed è di fede musulmana. Da qui, è il corollario, deriverebb­e la posizione reticente nel denunciare gli integralis­ti e le acrobazie semantiche per non pronunciar­e la frase Islam radicale. L’imprendito­re, da parte sua, non ha ceduto di un millimetro, nessuno si aspetta che lo faccia in quanto è anche grazie a queste posizioni che ha sbaragliat­o i suoi rivali. Ieri ha ripetuto che Obama continua a privilegia­re i nemici degli Stati Uniti invece di badare agli interessi degli alleati e della stessa America. Una carta facile da giocare quando il Paese è sotto choc per il massacro nel locale gay in Florida e si chiede come si possa evitare di subire nuovi colpi per mano dei terroristi.

Chiamare la minaccia estremista con nomi diversi non la fa scomparire

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