«Lo pregherò di rallentare, ma non mi ascolterà»
«L’ho sentito prima di partire per qualche giorno di vacanza. E appena l’intervento è terminato ho parlato con Gianni Letta: tutto bene, le condizioni sono molto buone». Ennio Doris, fondatore e presidente di Banca Mediolanum, è legato a Silvio Berlusconi da quando, 35 anni fa, fu spinto dal lui nel progetto imprenditoriale che ha dato vita al gruppo di banca, assicurazioni e risparmio nel quale sono soci in patto di sindacato. «Mi ha insegnato tutto e, anche quando ho sbagliato e ci abbiamo perso un po’ tutti e due, mi ha solo confortato, mai rimproverato. Siamo più Chi è Ennio Doris, 75 anni, presidente di Banca Mediolanum, ha conosciuto Berlusconi nel 1981 che amici, direi quasi fratelli».
Quando lo rivedrà?
«Ora sono in barca a Ibiza, lunedì vado a Monaco per una riunione e poi corro subito a trovarlo».
Che cosa gli dirà?
«Gli voglio bene, lo pregherò di pensare a se stesso per una volta e rallentare. Ma non credo seguirà il mio consiglio, è troppo generoso».
Quindi?
«Quindi cosa vuole che le dica: mi auguro che la convalescenza sia molto rapida».
Secondo lei che farà Forza Italia?
«Mettiamola in questo modo. Se io fossi in Forza Italia egoisticamente gli chiederei di restare fin che può. Magari con qualche attenzione in più verso se stesso. Del resto, chiunque mai lo sostituirà potrà essere bravissimo, ma farà sempre parte solo degli “umani”. Silvio è unico, inimitabile, insostituibile. Vede, i partiti e le aziende vanno avanti, ma quando il contributo è unico, come in questo caso, è davvero unico. Inutile negare l’evidenza. Un altro Berlusconi è una pretesa inutile».
Comprensibile l’affetto, ma non le sembra di esagerare?
«Proprio no. Ho lavorato al suo fianco per una vita e ho capito subito una cosa: da lui potevo imparare, ma mai avrei dovuto anche solo cercare di imitarlo. Come imprenditore o politico, Berlusconi va subito al punto, capisce e decide. Se tentassi di fare lo stesso prenderei delle cantonate....».
Se fossi in Forza Italia gli chiederei di restare con qualche attenzione in più verso se stesso, Silvio è unico
In FI non mancano però ambizioni. E alcune frasi non proprio in tono (magari involontariamente) di questi giorni sono state accolte con una certa freddezza negli ambienti vicini all’ex premier.
« Su ciò che mi dice non posso pronunciarmi. Non è diplomazia: ero in vacanza e non ne so nulla. Invece ho colto e apprezzato, e sono sicuro che Silvio condivide, dimostrazioni di sensibilità, umanità, anche da avversari politici».
Per esempio?
«Per esempio mi ha fatto molto piacere la testimonianza di Dario Fo: dimostra che al di là delle diversità contano i valori. Non so se si conoscano personalmente, ma sono certo abbia fatto molto piacere a Silvio. Mondadori, Einaudi in questo caso, è sempre stato editore di massima libertà».
Il patto con il quale Fininvest e la famiglia Doris controllano pariteticamente Banca Mediolanum scadrà in settembre. Lo rinnoverete?
«Certamente sì. Come è noto il Consiglio di Stato ha accolto le ragioni di Berlusconi e tutto è rimasto come prima dell’intervento di Bankitalia relativo alle partecipazioni. E Silvio è il miglior socio possibile».