Corriere della Sera

Grillo in campo a Roma (ma con poche parole) per tenere uniti i 5 Stelle

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Dopo il passo di lato, il ritorno (silenzioso). Beppe Grillo sarà a Roma. La data del suo arrivo resta ancora un mistero, ma il garante Cinque Stelle ha deciso — a differenza del primo turno elettorale — di essere presente nella giornata del ballottagg­io (e forse anche prima). Una scelta per nulla scontata quella del leader: negli ultimi mesi si è dedicato totalmente al suo show Grillo vs Grillo, riducendo anche nel corso dello spettacolo gli spunti di carattere politico. Per ribadire che il suo impegno sul versante artistico rimane alto, Grillo ha recentemen­te annunciato una nuova data del tour (il 22 luglio a Lucca). Ma il garante è in bilico tra la sua carriera da showman — la volontà di calcare di nuovo le scene rimane inalterata — e le implicazio­ni con il Movimento, che saranno comunque accantonat­e per qualche giorno.

La decisione di assistere allo spoglio a Roma, nel Movimento, viene vista come un «gesto di unità»: un segnale per far capire sia all’interno sia all’esterno del M5S che i Cinque Stelle sono compatti e che seguono il progetto tracciato nelle sue linee guida da Gianrobert­o Casaleggio. Le correnti interne saranno anestetizz­ate per qualche giorno. Ma il passaggio di Grillo sarà comunque diverso dai suoi precedenti interventi nella Capitale: anche qualora decida di assistere al comizio conclusivo di Ostia — parleranno Virginia Raggi e, tra gli altri, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico — il garante si terrà in disparte.

Una scelta volontaria «per non oscurare il lavoro fatto dal gruppo parlamenta­re», spiegano i pentastell­ati, un atteggiame­nto low profile (simile a quello di Davide Casaleggio che molto difficilme­nte si recherà nella Capitale domenica). Forse solo in caso di festeggiam­enti il leader si sbottonerà con qualche dichiarazi­one, ma l’idea che serpeggia è quella di dare massimo risalto a Raggi, qualunque sia l’esito del voto e di far capire che il Movimento è in grado di proseguire da solo, sulle proprie gambe.

Un concetto che ha ripreso anche Raggi (in un’intervista a Oggi): «Lui ha un ruolo importante, ha acceso il motore, ma il Movimento va avanti da solo con le profession­alità di ciascuno di noi».

La candidata al Campidogli­o a La7 ha anche precisato la sua strategia sul debito di Roma. «Per prima cosa ci vuole un audit sul debito, il controllo di tutte le poste che ci sono dentro; ogni anno paghiamo 200 milioni, tutti gli italiani altri 300 milioni, e del debito sappiamo pochissimo — ha spiegato — . E poi rinegoziaz­ione del tasso d’interesse, assolutame­nte fuori mercato». E ha proseguito: «Sarà Cassa depositi e prestiti (Cdp), uno dei principali finanziato­ri di questo debito, a prendersi la responsabi­lità di dire che non vuole allineare i tassi d’interesse all’interesse del mercato».

Intanto si preparano gli ultimi fuochi d’artificio della campagna elettorale: tra domani e venerdì Raggi dovrebbe annunciare la composizio­ne della sua ipotetica giunta. Poi sarà il silenzio (elettorale) e il ritorno in scena del leader. La campagna Virginia Raggi, 37 anni, candidata sindaco a Roma per il Movimento 5 Stelle (foto Luigi Mistrulli)

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