Lite all’incrocio Lo uccide con un colpo di coltello
Lo ha ucciso davanti alla figlia di sette anni, che ha assistito terrorizzata in auto alla scena senza poter fare nulla. Tutto si è svolto in pochi secondi. Un coltello a serramanico, un colpo unico e deciso al centro dello stomaco. La lama probabilmente ha reciso l’aorta addominale di Paolo Cialini, 47 anni, informatico, morto subito dopo il ricovero in ospedale. Così la lite banale per una mancata precedenza si è trasformata in una tragedia, ieri pomeriggio, poco prima delle 16, a Giulianova Lido (provincia di Teramo). L’aggressore è Dante
Imprenditore Paolo Cialini, 47 anni, è stato ucciso a pochi passi dalla figlia, rimasta in auto
Di Silvestre, sessant’anni, molto conosciuto per essere il titolare di una ditta di manutenzioni di caldaie con sede nella vicina Selva Piana. Entrambi sono senza precedenti. È quasi certo che il diverbio abbia avuto origine prima, in via Galvani, dove Cialini abitava con i genitori. Forse uno stop non rispettato è stato la miccia, a cui è seguito uno scambio di battute pesanti. La discussione è proseguita in via Verdi, all’incrocio con il centralissimo viale Orsini, dove Cialini ha raggiunto l’altro dopo un folle inseguimento tra la sua Punto e il Fiat Fiorino di Di Silvestre. I due, secondo la ricostruzione e le testimonianze ancora al vaglio del procuratore capo Antonio Guerriero e della pm Irene Scordamaglia, sono scesi dalle rispettive vetture e sono passati alle mani. Cialini ha colpito con un pugno e un calcio al basso ventre Di Silvestre che, accecato dalla rabbia, si è diretto verso l’auto, ha preso il proprio coltello da lavoro e si lanciato sull’informatico infilzandogli lo stomaco. Quando lo ha visto esamine a terra è tornato nel furgoncino da lavoro, si è seduto e ha telefonato alla moglie e ai figli pregandoli di raggiungerlo. Poi è rimasto lì, impassibile, in attesa. «Non volevo ucciderlo» sono state le sue prime parole, quando ha ammesso davanti ai militari la lite e il raptus omicida.