L’appello dei ricercatori «Un’agenzia per i fondi»
Il Gruppo 2003 riunisce gli scienziati italiani che lavorano in Italia e che, da indagine dell’Institute for Scientific Information di Philadelphia, sono tra i più citati al mondo. Da tempo chiede la formazione di un’Agenzia che accorpi e gestisca tutti i fondi destinati alla ricerca competitiva: una struttura «snella», «trasparente», «autonoma dalla politica», «dipendente da Palazzo Chigi». Dopo le polemiche sullo Human Technopole che il governo ha affidato all’Iit di Genova, i componenti del Gruppo tornano con la loro proposta. E lo hanno ribadito ieri in un convegno organizzato nella sede romana del Corriere della Sera e moderato dal vicedirettore del quotidiano, Antonio Polito. «Non è più accettabile che i progetti vengano valutati dopo un anno-un anno e mezzo dalla presentazione e finanziati dopo cinque anni, quando ormai sono obsoleti», sostiene Luigi Nicolais, presidente del Gruppo. Mentre Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri, sottolinea che «ci sono quasi trenta centri di finanziamento e quindi non è neppure possibile conoscere il conto della ricerca». Un conto comunque magro, visto che l’Italia oggi spende meno dell’1,3 del Pil, a fronte di un 3% dei Paesi industrializzati innovativi. E non bastano certo, secondo il segretario del Gruppo, Giuliano Buzzetti, i fondi del Piano nazionale varato dal governo. L’idea di un’Agenzia potrebbe tradursi in uno dei modelli esistenti in Germania, Francia o Spagna, illustrati da Maria Pia Abbracchio, presidente dell’Osservatorio della ricerca della Statale di Milano. Oppure simile al sistema svizzero, spiegato dal matematico Alfio Quarteroni, dell’European Research Council. Può trattarsi di organizzazione a diritto pubblico; oppure privato (così per Garattini e Giovanni Dosi, economista della Scuola Superiore Sant’Anna), come raccontato dal direttore generale di Telethon, Francesca Pasinelli. Però «serve un interlocutore politico, e la politica non è interessata», ricorda Andrea Bairati, direttore Innovazione e Education di Confindustria. E conferma la ricercatrice e senatrice a vita Elena Cattaneo: «Il Pd mi ha promesso da tempo una giornata in Aula su questo tema, ma ci sono sempre altre priorità». Adesso il Gruppo chiederà un incontro al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini. «Si può chiedere intanto una cabina di regia», dice Cristina Messa, rettore dell’Università Bicocca. Un primo passo. Che non dispiace neppure a Nicolais.