Dagli astucci al porta pc Il caso Fedon
FIRENZE Resistente, antigraffio e con cappuccio estraibile anti-pioggia, lo zaino Ninja ( nella foto sopra) è l’ultima novità Fedon presentata ieri a Pitti e dedicata a chi, dovendo districarsi tra i mille impegni della giungla urbana, ama avere la situazione sotto controllo con totale libertà di movimento. Dopo aver esplorato nelle passate stagioni materiai hi tech e plastiche innovative, l’azienda di Vallesella di Cadore propone nella nuova collezione anche borse portacomputer o monospalla con comparti imbottiti e attrezzati, realizzati in jersey impermeabile abbinato a un guscio semirigido in cotone resinato. Accessori moda che rappresentano il traguardo di un lungo cammino intrapreso da Fedon che quasi cento anni fa aveva cominciato a produrre astucci per occhiali, settore in cui è ancora leader mondiale. Nata nel 1919, è stata fornitrice ufficiale di molti pontefici e fino agli anni Ottanta ha realizzato custodie, soprattutto in pelle, che costituivano singoli accessori disgiunti dall’occhiale. L’arrivo delle griffe negli anni 90 ha dato impulso al settore dell’occhialeria permettendo al brand di moltiplicare ordini e mercati. Oggi conta tre siti produttivi, 1.600 dipendenti, 16 monomarca e un fatturato di 71,4 milioni nel 2015. «Nell Duemila abbiamo cominciato a produrre accessori diversi dagli astucci, soprattutto borse da lavoro e da viaggio — racconta Maurizio Schiavo ( foto), ad del gruppo — l’anno scorso anche occhiali nostri ed è stato un successo. Io la chiamo “filiazione tecnologica”. La sfida è ampliare il lifestyle per arrivare nel 2019 a un 25% dell’intero giro d’affari».