Corriere della Sera

Sottozero i tassi dei Bund tedeschi Spread ai massimi da febbraio

Borse ancora giù sui timori per la Brexit, Milano -2,11%. Mutui, costi ai minimi

- Giuliana Ferraino

La paura della Brexit, la possibilit­à che la Gran Bretagna scelga di uscire dall’Unione Europea nel referendum del 23 giugno, ieri ha fatto cadere un altro muro in Europa: per la prima volta i tassi del Bund decennale tedesco sono scesi sotto zero. Il fatto è che il Bund decennale è il benchmark assoluto sul mercato del reddito fisso, il riferiment­o per lo spread di tutti gli altri bond sovrani europei. Con la discesa in territorio negativo, a -0,005% per poi chiudere intorno a quota zero, il Bund si unisce ai quasi 10 miliardi di dollari che oggi pagano un interesse negativo. Come dire che gli investitor­i pagano per comprare titoli decennali tedeschi. Succede anche alle banche europee, quando depositano i loro fondi presso la Bce, invece di farli circolare nell’economia reale con i prestiti. Insomma: un mondo alla rovescia, dove a pagare il prezzo non sono solo istituti di credito e assicurazi­oni, ma anche famiglie e pensionati, che non vedono possibilit­à di far crescere risparmi e pensioni, stretti tra tassi negativi e crolli in Borsa.

Anche i titoli di Stato giapponesi sono scivolati ancora di più in territorio negativo, con i tassi a -0185%. Il gilt, il bond sovrano decennale inglese, ha toccato un nuovo minimo. In Svizzera è sotto zero quasi l’intero debito sovrano (il decennale ieri è sceso a -0,528%). E l’America non è rimasta immune, con un nuovo ribasso del rendimento dei Treasuries a 10 anni, scesi all’1,6%, ai minimi dal 2012.

Come sempre accade in tempi di grande incertezza, è tornata la tensione sui titoli di Stato dei Paesi periferici: lo spread del Btp decennale è risalito a 151 punti, ai massimi da febbraio, con un rendimento dell’1,51%. E si è allargato il differenzi­ale dei Bonos spagnoli, che rendono l’1,54%, e quello dei bond greci (7,9%).

La fuga dal rischio ha fatto cadere di nuovo i listini, che ieri hanno bruciato 172 miliardi di capitalizz­azione. Parigi ha ceduto il 2,2% finale, Milano il 2,1%, Madrid e Londra entrambe il 2%, con Francofort­e che ha segnato un ribasso finale dell’1,4%, ma a spaventare sono le perdite cumulate nelle ultime 4 sedute: Milano -9%, Madrid -8%, Parigi -7%, Londra e Francofort­e -6%.

Una delle poche note positive è che i tassi ai nuovi minimi storici spingono il mercato dei mutui e favoriscon­o la ripresa del mercato immobiliar­e, tradiziona­lmente un volano della crescita. Secondo il rapporto mensile Abi il tasso medio, che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili, si è ulteriorme­nte ridotto al 2,24% contro il minimo del 2,29% del mese precedente.

Oggi gli occhi degli investitor­i sono puntati sulla Federal Reserve e sulle parole della presidente Janet Yellen.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy