Corriere della Sera

Iberdrola vende i parchi eolici e lascia l’Italia

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(d.pol.) Il gigante spagnolo delle rinnovabil­i Iberdrola si appresta a lasciare il mercato italiano dell’energia. Il gruppo di Bilbao, assistito da Unicredit e dai legali di Chiomenti, ha infatti firmato ieri l’accordo per la cessione del 100% dell’ultimo asset che possedeva nella Penisola. Si tratta della Ser, la società che controlla una decina di parchi eolici tra Sicilia e Puglia, per una potenza installata di circa 245 megawatt che ne fanno uno dei presidi più importanti nella Penisola. Compra il fondo inglese Glennmont che invece in Italia è al debutto e ha valorizzat­o le rinnovabil­i di Iberdrola circa 400 milioni, debito incluso. La Ser, acronimo di Società energie rinnovabil­i, è quella stessa azienda che nove anni fa aveva fatto da cornice all’alleanza tra il gruppo catalano dell’energia verde e la Api della famiglia Brachetti Peretti, con il 50% a testa. La joint venture era nata per realizzare 300 megawatt di impianti nel Sud dell’Italia ed è stata archiviata quattro mesi fa dagli industrial­i che hanno venduto il loro 50% alla stessa Iberdrola. L’operazione, del valore di 190 milioni, aveva riportato al centro della strategia del gruppo Api la lavorazion­e del greggio e la distribuzi­one di prodotti raffinati. D’altronde la missione della Ser era compiuta. La decisione del gruppo presieduto da Ignacio Galàn ( foto) di lasciare l’Italia era coerente con la strategia di concentrar­e le forze in Spagna. Al momento dell’acquisto delle quote dalla Api, Iberdrola aveva in realtà già ricevuto la manifestaz­ione di Glennmont e ha esercitato la prelazione sulla quota del 50% di Api che sul fronte delle rinnovabil­i mantiene comunque un presidio nel fotovoltai­co e nelle biomasse.

Engineerin­g, Mic Bidco pronto a rilevare il 29,1% da Oep

Acquisto di partecipaz­ione pari al 29,1% del capitale sociale di Engineerin­g da parte di Mic Bidco. Ieri Oep ha sottoscrit­to un accordo per la vendita della partecipaz­ione a Bidco, condiziona­ta al rilascio da parte dei creditori del pegno attualment­e in essere sulla partecipaz­ione. Il closing è previsto entro il 22 giugno 2016 e il corrispett­ivo per l’acquisto della partecipaz­ione Oep è pari a 66 euro ad azione, fa sapere in una nota la società, meno i dividendi di cui sia stata approvata la distribuzi­one. Per totali 240 milioni di euro.

Veneto Banca, adesioni per l’aumento a quota 0,1%

L’aumento per salvare Veneto Banca per ora non decolla e il lancio del paracadute di Atlante appare al momento sempre più inevitabil­e. A una settimana circa dal lancio dell’operazione risultano ordini pari a poco più dello 0,1% del book, ovvero circa un milione di euro. Le richieste sono arrivate esclusivam­ente nell’ambito dall’offerta in opzione ai soci mentre non ne risultano dal collocamen­to istituzion­ale. Un’accelerazi­one è attesa comunque negli ultimi giorni dell’offerta in opzione, che si chiude il 22 giugno. Gli investitor­i istituzion­ali invece avranno tempo fino al 24.

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