Da una Trinacria delle arti un’altra idea di bellezza
La letteratura e il progetto di un turismo esperienziale
«Tante Sicilie, perché? Perché la Sicilia ha avuto la sorte di ritrovarsi a fare da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie del sentimento e le canicole della passione». Un’isola plurale, la Sicilia. Come la pensava Gesualdo Bufalino, che già in queste poche righe tratte da «L’isola plurale» nella raccolta Cere perse ne coglieva l’anima multipla descrivendola come solo un vero figlio può fare. Partorito da una terra di incanti e meraviglie. Storie millenarie, letterature preziose, sonorità e gusti contaminati, paesaggi miracolosi. Ma anche contrasti e contrappunti.
Sono queste suggestioni ad avere ispirato la rassegna turistica e letteraria «Paesaggi di mare». Cinque appuntamenti culturali all’insegna della letteratura, della musica e del teatro. Cinque itinerari turistici alla scoperta della Sicilia partendo dalle sue città di mare. La prima è Palermo, dove la rassegna si aprirà domani con un incontro ispirato proprio alle tante Sicilie di Bufalino e ai temi legati al dialogo tra le diverse culture, contro i pregiudizi, la diffidenza e le discriminazioni. Temi su cui si confronteranno lo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun e l’antropologo torinese Marco Aime, accompagnati dalla voce dell’attore Edoardo Siravo e dalle note del pianista Danilo Rea. Sugli scenari dell’itinerario arabo-normanno dedicato al geografo arabo al Idrisi e al suo Libro di Ruggero.
La grande letteratura del passato, dunque, tra Bufalino, Sciascia, Verga e Tomasi di Lampedusa. Il territorio siciliano, con il suo immenso patrimonio artistico, storico e naturalistico. E
Il direttore artistico Antonella Ferrara: «Con un format inconsueto vogliamo celebrare l’eredità immateriale di questa terra»
gli autori contemporanei, Ben Jelloun, Dacia Maraini, Santo Piazzese, Matteo Collura e Luis Sepúlveda.
«Abbiamo immaginato un triangolo, una triade, una sorta di Trinacria delle Arti nel presente e nel passato» spiega Antonella Ferrara, presidente di TaoBuk, Taormina International Book Festival, e direttore artistico di Paesaggi di mare. «Questo per fare scoprire la bellezza della Sicilia attraverso i suoi giacimenti letterari, una vera eredità immateriale che vogliamo celebrare un po’ alla maniera del Grand Tour, con un format inconsueto in cui l’arte svela l’arte attraverso la bellezza dei luoghi, che sono luoghi di letteratura».
«Il progetto punta sul turismo esperienziale, basato sulle emozioni e le sensazioni che un certo territorio può dare» spiega Anthony Emanuele Barbagallo, assessore al Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, promotore dell’iniziativa. «La domanda è sempre più alta e l’obiettivo è di rafforzare l’offerta culturale e naturalistica in Sicilia creando itinerari guidati da proporre ai tour operator, guardando in futuro a tutto il Mediterraneo».
Scrittori, giornalisti, musicisti, attori, studiosi e critici d’arte si incontreranno così anche a Marsala, Siracusa, Agrigento e Catania, dove la rassegna chiuderà il 17 novembre con l’autore cileno Luis Sepúlveda. Mentre viaggi, percorsi e sentieri si apriranno ai visitatori lungo i cinque itinerari turistici curati dalla Rotta dei Fenici sotto la direzione di Antonio Barone, per scoprire — tra turismo, letteratura, enogastronomia e natura — la ricchezza della Sicilia.
Luogo che soffre di quell’eccesso di identità di cui parlava Bufalino. E che ha ancora una dimensione fantastica descritta da Sciascia, per cui è impossibile viverci senza immaginazione. Se poi, come diceva Verga, «il mare non ha paese nemmeno lui ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare», non può che essere u scrusciu du mari a rievocare in un siciliano come Andrea Camilleri i paesaggi interiori di una terra che ha molto da raccontare.