Corriere della Sera

Legnaccio stringe don Gino sbaglia Troppo ghiaccio

- Di Fabrizio Roncone

Un Negroni. «Cinque euro. Lorisss! Un Negroni per il signore... Comunque vedere l’Italia tutti insieme è sempre divertente, eh?» (Vanessa, la cassiera del Bar Sport: strepitosi occhi verdi e lentiggini).

Sì, al gol di Pellé è stato bello.

«Anche se Legnaccio ne ha approfitta­to per abbracciar­mi un po’ troppo stretta...».

Legnaccio, come tanti, fino a un secondo prima di quella magnifica girata, urlava cose irripetibi­li a Pellé e invocava l’ingresso di Zaza. E lasciamo stare la sostituzio­ne di De Rossi: quando è entrato Thiago Motta, don Gino, il parroco, s’è fatto il segno della croce e ha detto che va bene, okay, è andata, adesso il Belgio pareggia.

Loris prepara il Negroni: «Invece letti i giornali? Visto i tigì? Conte è già un eroe. Che Paese... senza misura». Si volta Sarti, medico condotto, gran tifoso della viola: «Oh Loris: a te Conte non garba perché ti sembra ancora mezzo gobbo... Lei, invece, che ne pensa?».

Grandissim­o tecnico: ma aiutato da Wilmots, imbarazzan­te. «Continui». I suoi non sapevano che fare. Quel genio di Hazard costretto a portare palla, De Bruyne a crossare nel mucchio. Poi ha messo Fellaini a uomo su De Rossi, senza accorgersi che De Rossi si faceva risucchiar­e dietro e i lanci li faceva Bonucci...

«Insomma, sbagliamo a pensare che questa Italia può...».

Anche in Brasile vincemmo la prima partita contro l’Inghilterr­a, poi finì come sappiamo.

«Mhmm... Capito. Meglio frenare gli entusiasmi. Le piace il Negroni?».

C’è troppo ghiaccio. La prossima volta, per favore, solo tre cubetti.

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