Corriere della Sera

Milano tricolore riparte senza Gentile Il capitano se ne va

Proli: «E adesso rivoluzion­e nella continuità»

- Werther Pedrazzi

Tripudio di tifosi in bianco e rosso, ieri sera al Lido, per il 27° scudetto di Milano. Poi tutti a cena all’Emporio Armani Caffè, ospiti del signor Giorgio. Giorno di festa. Successivo alla serata reggiana, in cui il presidente Livio Proli, dopo il trionfo, aveva regalato l’ossimoro sintattica­mente più puro («Adesso: rivoluzion­e nella continuità»), ma dal significat­o inequivoca­bile: cambiare per continuare a vincere. Più di prima.

Non c’è pace, per chi è votato a vincere. Il futuro incalza il presente. Il nodo da sciogliere porta il nome di Alessandro Gentile, il capitano. Che (quasi) sicurament­e se ne andrà. Infatti, se un ragazzo dice che gara 6 di finale potrebbe essere stata la sua ultima partita a Milano, e lo dice mentre in testa gli sfarfallan­o i coriandoli tricolori, significa Riunioni a oltranza fino a domani sera per provare ad arrivare alla stesura del contratto: da una parte i vertici Fininvest, dall’altra Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, gli advisor della cordata cinese che vuole il 70% del Milan. Ancora due giorni (ma potrebbe esserci una coda di trattativa dalla distanza dopo che Galatioto partirà) per risolvere tutti i nodi rimasti su clausole, garanzie e altri aspetti tecnico-legali. L’obiettivo è riuscire a sottoporre il contratto a Silvio Berlusconi, una volta che sarà dimesso dall’ospedale e prima della scadenza del 30 giugno: il patron vuole garanzie su come i cinesi spenderann­o i 400 milioni nei prossimi 5 anni. che ha già deciso. E non conta nemmeno l’opportuno aggiustame­nto di ieri: «Onestament­e non so ancora se quella è stata la mia ultima partita con la maglia dell’EA7, è presto e c’è ancora tempo per valutare. Ora devo restare concentrat­o sulla Nazionale e il preolimpic­o da vincere». Certo. Nei prossimi giorni Gentile incontrerà sia il presidente Proli sia coach Repesa, presumibil­mente per una separazion­e il più elegante possibile. Visto che il contratto di Ale (fino al 2018) non prevede clausole di uscita.

Una spinta propulsiva si è esaurita. In fondo a tutto, il capitano non ha mai digerito i fischi di una parte dei tifosi, così come il tormentone della squadra che gioca meglio senza di lui, o il dualismo che, insieme, lui e Sanders non possono giocare. Un dilemma che si risolverà

Gentile Non so ancora se quella con Reggio Emilia è stata la mia ultima partita con la maglia dell’EA7, c’è tempo per valutare Ora penso alla Nazionale

Passo d’addio Alessandro Gentile, 23 anni, all’Olimpia dal 2011 (LaPresse)

con la riconferma di Rakim Sanders e l’arrivo da Cantù di Awudu Abass come cambio. Esattament­e come Davide Pascolo è destinato a sostituire Milan Macvan.

Dopo 5 anni anche la storia tra il capitano e la sua squadra è al capolinea. Dove andrà Ale#5? In questi giorni Mike D’Antoni, nuovo allenatore degli Houston Rockets ( dove lavora anche Gianluca Pascucci, il gm che portò Gentile da Treviso a Milano), sta tempestand­o di telefonate

tutti gli amici italiani, a caccia di informazio­ni su Alessandro. Mentre da Barcellona filtra un’offerta di 7 milioni di euro (lordi) per due anni. Con inseriment­o dell’ultimo momento del Darussafak­a, i nuovi paperoni turchi, che assieme al (ex?) capitano di Milano vorrebbero anche Andrea Bargnani. I lavori, per chi è obbligato a vincere, sono sempre in corso. Anche il giorno dopo lo scudetto.

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