Sangue sulla campagna anti-Brexit
Uccisa la deputata europeista Cox. Preso un uomo: «Gridava slogan nazionalisti». Comizi sospesi
Tre proiettili e sei pugnalate: così Thomas Mair ha ucciso la deputata laburista Jo Cox, 41 anni e due figli, schierata contro la Brexit. Il killer avrebbe gridato: «Britain First». Sospesi i comizi sul referendum del 23 in cui si deciderà se Londra rimarrà o meno nell’Unione Europea.
Baccaro, Basso, Caizzi, M.Caprara P.De Carolis, Offeddu a pagina 24 commento di Goffredo Buccini
Una strada tranquilla, senza traffico, un paio di bar, la biblioteca dietro l’angolo: teatro di una tragedia. È qui, nell’anonima cittadina di Birstall dove ogni settimana incontrava i suoi elettori, che la deputata laburista Jo Cox, 41 anni, è stata uccisa in un attacco feroce e per ora inspiegabile che ha sconcertato il Regno Unito.
Tre proiettili e sei pugnalate pochi minuti dopo l’uscita dalla biblioteca, sferzati senza preamboli dopo un breve scambio di opinioni all’aperto, l’hanno lasciata in fin di vita tra due auto parcheggiate, in una pozza di sangue. I servizi d’emergenza sono arrivati subito, ma nonostante il trasferimento in elicottero all’ospedale di Leeds, Cox si è spenta poco prima delle due. Il responsabile, visto allontanarsi in tutta calma, si chiama Thomas Mair, 52 anni: è stato arrestato vicino al luogo dell’assassinio. «Aveva un capellino bianco in testa», ha raccontato Hithem Ben Abdallah, che si trovava nel bar accanto alla biblioteca. «Da lontano sembrava che stesse litigando con Jo, poi è arrivato un signore che ha cercato di calmarlo. Quando questo si è allontanato l’uomo ha tirato fuori una pistola e ha sparato » . Prima avrebbe gridato, due volte, «Britain First», il nome di un partito di estrema destra. Il racconto dei testimoni descrive una violenza incontenibile: quando Cox si è accasciata per terra Mair le si è avvicinato e le ha sparato ancora. Ha tirato fuori un pugnale e l’ha accoltellata diverse volte. Prima di andarsene l’ha presa a calci.
In serata il marito di Cox, Brendan, ha condiviso il suo dolore e promesso che, come il resto della famiglia e gli amici della moglie, continuerà a impegnarsi per « distruggere l’odio che l’ha uccisa». «Oggi — ha detto — inizia un nuovo capitolo delle nostre vite, più difficile, più doloroso, con meno gioia e meno amore. Jo credeva in un mondo migliore e si è battuta ogni giorno con energia e passione che avrebbero stravolto altre persone. Avrebbe voluto due cose: prima di tutto che i nostri due figli siano circondati d’amore e poi che continuino a lottare, insieme, contro l’odio che non ha credo, razza o religione».
Il premier David Cameron ha sospeso immediatamente la campagna referendaria. «Questa è una tragedia. Abbiamo perso una stella», ha detto. «I pensieri e le preghiere di tutti sono con il marito Brendan e i figli». Anche i favorevoli alla Brexit hanno interrotto ogni attività: Boris Johnson, ex sindaco di Londra e uomo forte della campagna per l’uscita del Regno Unito dall’Ue, ha definito la notizia della sparatoria «terribile». Commosso anche il premier Matteo Renzi: «Come padre prima che come politico piango sconvolto Jo Cox. Con tutti gli italiani abbraccio la sua famiglia. L’odio non potrà vincere, mai».