Corriere della Sera

«No tax day». Ma è lite con le opposizion­i

Il premier: quasi 20 milioni senza più Tasi. Minoranza in «tregua elettorale» però diserta i banchetti

- Al. T.

Parola d’ordine della minoranza pd: non polemizzar­e. Ma certo c’è imbarazzo e scarso entusiasmo di una parte del Pd nel partecipar­e alla campagna «Giù le tasse». Iniziativa lanciata per celebrare la loro riduzione nel giorno nero dell’anno, quello che vede 24 versamenti fiscali in scadenza. E così a festeggiar­e è soprattutt­o la maggioranz­a renziana, che lancia mille banchetti in Italia e annuncia: «Quasi venti milioni di famiglie non pagano la Tasi prima casa. Abbiamo eliminato anche l’Imu imbullonat­i, Irap e Imu agricola. E oggi si vedono anche gli effetti della cancellazi­one della componente costo del lavoro dall’Irap». In prima fila, tutti i dirigenti del partito, a cominciare dalla ministra Maria Elena Boschi, che va all’Eur e twitta: «Da oggi 19,5 milioni di famiglie non pagheranno più la Tasi sulla prima casa».

La minoranza, come è noto, non ha approvato l’abolizione totale della tassa sulla prima casa. Ma ormai da giorni la strategia è delineata: stare coperti e non dare ai renziani l’occasione per accusare «i gufi» di aver remato contro, provocando l’eventuale sconfitta elettorale. Se ne riparlerà dopo le urne, il 24, quando è già stata convocata una riunione. E così Gianni Cuperlo, con la sua associazio­ne, lancia un appello all’unità: «Con Fassino, Sala, Cosolini, Merola e Giachetti e con tutte le nostre candidate e candidati. Chi cerca la polemica o chi la cavalca, fuori e dentro il Pd, piglia lucciole per lanterne». Concorda Roberto Speranza: «Oggi non è giorno di polemiche, ma di campagna elettorale». E pazienza se loro ai tavolini del «Giù le tasse» non andranno: «Sono stato a Castellamm­are — spiega Speranza — decidono loro come impostare la campagna, e se mettere o me- no banchetti». Pier Luigi Bersani è a Rho. E anche altri big evitano di farsi vedere ai banchetti, spiegando che ora è tempo di sostenere i candidati. Matteo Orfini ci vede un paradosso: «Se la minoranza dice che non va ai banchetti perché è impegnata a sostenere i candidati della campagna elettorale, dico che è una contraddiz­ione: la campagna si fa così, facendo sapere a tutti che abbiamo ridotto le tasse».

Le opposizion­i contestano. Per Renato Brunetta, il «no Imu day» sarà «un boomerang». Per i 5 Stelle, «Renzi è un baro, fa il gioco delle tre carte». Per Matteo Salvini è «l’ennesima presa in giro di Renzi». Per Raffaele Fitto, «serve uno choc, una terapia d’urto per la crescita».

Orfini Se la minoranza dice che non va ai banchetti perché è impegnata a sostenere i candidati dico che è una contraddiz­ione

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