Corriere della Sera

I figli in visita da Berlusconi: «Papà è un leone»

L’ex premier esce dalla terapia intensiva. Marina e Pier Silvio in ospedale: si sta riprendend­o La barriera per respingere le tante telefonate. Il percorso di cure finirà all’inizio di luglio

- Simona Ravizza

E alla fine cala anche la preoccupaz­ione dei figli, ancora e sempre al suo fianco. Alle 8.15 di sera, all’uscita dal San Raffaele dove Silvio Berlusconi martedì è stato operato a cuore aperto, Pier Silvio sorride: «Mio papà si sta riprendend­o, è un leone». Con lui c’è Marina, la primogenit­a che ha preso il timone di comando della famiglia, riunita dalla malattia dell’ex premier. Ancora in visita all’ospedale anche Luigi.

Il leader di Forza Italia esce dalla Terapia intensiva ieri mattina poco prima dell’una. Sono trascorse le 48 ore di rito dall’operazione per la sostituzio­ne della valvola aortica, il cui malfunzion­amento aveva provocato un grave episodio di scompenso cardiaco. Tutti i controlli sono superati positivame­nte, non c’è motivo di restare in Rianimazio­ne. Ma il medico di fiducia dell’ex premier, Alberto Zangrillo, era stato chiaro: «Il Presidente ha rischiato la vita». E i figli restano consapevol­i dei rischi che Berlusconi ha corso: «È stata una cosa grossa — ribadisce Piersilvio —. Noi siamo qui per dirgli che gli siamo vicini».

Così l’immagine di tutti e cinque i figli l’altroieri sorprenden­temente riuniti intorno al letto della Terapia intensiva — e prima dell’intervento impegnati nel fare la staffetta per assistere il padre — è destinata a ripetersi anche nei giorni a venire. Berlusconi sul letto d’ospedale si commuove. Dopo avere appena ripreso conoscenza dalla lunga sedazione seguita all’operazione, c’è la riconoscen­za verso i figli: «Grazie per essere qui». Ieri, il «vi voglio bene». Scene simili che fanno la cronaca del ricovero del leader di FI nell’ospedale fondato da don Luigi Verzé e ora del Gruppo San Donato della famiglia Rotelli.

Rimane ancora il cordone di protezione stretto intorno all’ex premier. Zangrillo continua a essere inflessibi­le nel dare disposizio­ne che solo i figli e la compagna Francesca Pascale possano accedere alla camera suite al sesto piano dell’edificio Diamante, dove ci sono le stanze a pagamento. Chi telefona per tentare di comunicare viene rimbalzato in modo gentile ma fermo.

Il paziente riposa e segue le indicazion­i mediche. La riabilitaz­ione inizierà da lunedì. Bisogna Pier Silvio Berlusconi innanzitut­to tornare a camminare. Eppoi ci saranno gli esercizi di fisioterap­ia per riprendere al meglio le funzioni motorie e respirator­ie. Il cuore, sottoposto a un trauma chirurgico, deve avere soprattutt­o il tempo di guarire. Non è ancora deciso dove il leader di FI seguirà la riabilitaz­ione, l’ipotesi più probabile è che per ora resti al San Raffaele. Il percorso di cure è destinato a concluders­i all’inizio di luglio. Fin da ora per i medici l’obiettivo è raggiunto: «L’importante era metterlo in condizione di scegliere liberament­e cosa fare del suo futuro, consapevol­i che deciderà da solo — va ripetendo il cardiochir­urgo che l’ha operato, Ottavio Alfieri —. Ci siamo riusciti».

È stata una cosa grossa Noi siamo qui per dirgli che gli stiamo vicini

@SimonaRavi­zza

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