Corriere della Sera

La vicenda

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Silvio Berlusconi è stato ricoverato martedì 7 giugno al San Raffaele per un episodio di scompenso cardiaco accusato dopo aver votato domenica a Roma

Martedì scorso il leader di FI è stato sottoposto a un intervento chirurgico per la sostituzio­ne della valvola aortica. L’operazione, effettuata dal cardiochir­urgo Ottavio Alfieri e seguita dal medico di fiducia di Berlusconi Alberto Zangrillo, è andata bene

Da ieri l’ex premier ha lasciato la Terapia intensiva ed è stato trasferito nella camera di degenza dove dovrebbe rimanere per altri quattro giorni prima di iniziare la riabilitaz­ione

A poche ore dall’intervento cui è stato sottoposto Berlusconi, a Roma si è riunito l’ufficio di presidenza di Forza Italia. Un vertice caratteriz­zato da una vivace discussion­e che ha visto finire nel mirino Mariarosar­ia Rossi (tesoriere degli azzurri) e i componenti del cosiddetto «cerchio magico»

Anche da parte dei figli del leader di FI c’è la volontà di chiedere un cambiament­o nel modo di occuparsi dell’impegno politico e, soprattutt­o, nello scegliere le persone di cui circondars­i. Marina Berlusconi, in particolar­e, avrebbe chiesto la sostituzio­ne di Mariarosar­ia Rossi

Siccome i suoi funerali sono già stati celebrati, di qui in avanti Berlusconi sarà smanioso di mostrarsi di nuovo al mondo, «e dopo aver raccolto gli elogi di tutti, compresi quelli dei suoi stessi avversari, potrà godersi in vita il monumento equestre che gli avevano già eretto dandolo per morto». È un privilegio che non ha eguali, per questo Gianni Letta ieri ci ha riso sopra, come a voler esorcizzar­e ciò che è accaduto, come a voler dimenticar­e quello che è appena stato. E che è passato. Infatti non è passato un giorno che il «paziente B» — appena uscito dal reparto di terapia intensiva — l’ha chiamato nel ristretto giro di telefonate che comprende Confalonie­ri.

È questo lo zoccolo duro del berlusconi­smo, insieme ai figli: sono loro a far quadrato attorno al Cavaliere, al suo patrimonio aziendale ed elettorale. Perché la famiglia — dopo la terribile esperienza — si fida solo degli amici di una vita. Ed è bastato sentire il nome di Letta perché dentro Forza Italia tutti pensassero alle disposizio­ni per un nuovo organigram­ma, con il «consiglier­e senza titoli» insignito sul campo di galloni e compiti straordina­ri. La realtà è un’altra, perché non ha senso assegnare un ruolo a Letta: «Gianni fa il Gianni», ha spiegato Confalonie­ri a chi non si capacitava.

E anche ieri «Gianni» ha continuato a fare «il Gianni», cioè l’uomo che gestisce i rapporti con le istituzion­i, che interloqui­sce con le altre forze politiche, che si spende a Roma per il candidato sindaco Giachetti, e che — nei ritagli di tempo — parla anche con i dirigenti forzisti. A ognuno di loro ha offerto «un consiglio personale», sempre lo stesso: «State zitti qualche giorno, aspettiamo che Berlusconi si ristabilis­ca. Anche perché la ripresa pare sia più rapida del

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