Il sale, potente alleato da usare con parsimonia Per amarlo di più
Aggiunto al cibo un pizzico di sale gli dà uno sprint speciale esaltandone il sapore. Non voglio certo negare questo pregio, però dobbiamo anche sottolineare due cose: la prima è che gli alimenti contengono già una percentuale di sale, dunque teniamone conto quando aggiungiamo sale puro. La seconda è che il gusto si forma nel tempo e nella cultura gastronomica in cui viviamo. In passato il sale era un alimento prezioso, che si usava con parsimonia, oggi invece la grande disponibilità di sale a poco prezzo ci ha abituato a un grande quantitativo e il nostro gusto è drogato, assuefatto. Consumiamo molto sale e ne vogliamo sempre di più - un po’ come accade per lo zucchero – e questo è sbagliatissimo, sia sul piano gastronomico che sul piano della salute. Dobbiamo diminuire l’uso di sale del 75%, come già fanno molti chef, perché solo così potremo gustare il sapore primario degli ingredienti. Ora mi direte: ma come fare a perdere questa cattiva abitudine? Con la conoscenza! Partiamo dal sale rosa dell’Himalaya, uno dei più puri; poi il sale rosso delle Hawaii, da provare sugli arrosti di carne o pesce. Il sale nero di Cipro invece, per il forte potere assorbente, è ottimo sulle fritture e il Fior di Sale della Camargue è meraviglioso sulle verdure. Insieme al sale grigio di Bretagna, al sale affumicato di Danimarca e al sale blu di Persia sono solo alcune delle varietà che dobbiamo conoscere per educare il nostro gusto e diventare, da consumatori compulsivi, dei raffinati, e parchi, consumatori di sale.