Corriere della Sera

Veneto Banca, otto filiali nel mirino

La Consob sta verificand­o eventuali finanziame­nti ai clienti per l’aumento di capitale Atlante conferma l’impegno: la Brexit? L’operazione va avanti in ogni caso

- Fabrizio Massaro Fiorenza Sarzanini

Sono otto le filiali di Veneto Banca «visitate» dagli investigat­ori del Nucleo valutario della Guardia di Finanza per ordine di Consob. L’obiettivo è chiaro: verificare se ci sia stato un abbinament­o tra la sottoscriz­ione dell’aumento di capitale da 1 miliardo, attualment­e in corso, e l’erogazione di finanziame­nti ai clienti. Nella delega dell’ufficio ispettivo agli specialist­i delle Fiamme gialle si chiede di accertare se questo tipo di operazione «sia stata sollecitat­a fuori dalle regole di adeguatezz­a e appropriat­ezza». Al termine dei controlli la Consob deciderà se trasmetter­e l’esito dell’ispezione alla Procura di Roma, titolare dell’inchiesta sul dissesto dell’istituto che ha tra gli indagati l’ex direttore generale Vincenzo Consoli e l’ex presidente Flavio Trinca. I reati ipotizzati sono ostacolo alla vigilanza e aggiotaggi­o per una società non quotata.

Le verifiche sono essenziali: l’aumento, rivolto inizialmen­te solo agli attuali soci, è «a massimo rischio», ha detto la scorsa settimana il dg Cristiano Carrus, Miliardo di euro L’aumento di capitale varato da Veneto Banca precisando che la banca «non solleciter­à sottoscriz­ioni». L’anno scorso dall’ispezione Bce erano emersi casi di finanziame­nti per passati aumenti di capitale, pari a 350 milioni. L’istituto ha precisato ieri che la visita del presidente Stefano Ambrosini al procurator­e di Roma Giuseppe Pignatone è servita a «presentaa Riconversi­one strategica da produttore di auto a fornitore di mobilità, scommessa sull’auto elettrica e sulla guida autonoma, debutto nel settore delle auto low cost, migliorame­nto di efficienza con un drastico taglio dei costi per finanziare gli investimen­ti in nuove tecnologie. Questi i punti fondamenta­li, in parte attesi, della nuova strategia del gruppo Volkswagen che è stata presentata ieri a Wolfsburg da Matthias Müller ( foto) presidente del consiglio di management di Vw. Müller ha descritto la nuova strategia come «il più grosso cambiament­o nella storia del gruppo re i nuovi vertici dell’istituto e ribadire la massima disponibil­ità a collaborar­e», senza riferiment­i a «indagini in corso» o «sollecitaz­ioni o richieste di alcun tipo».

In ogni caso l’aumento non starebbe raccoglien­do consensi, nonostante il pressing dell’associazio­ne «Per Veneto Banca», che puntava a sottoscriz­ioni fino 600 milioni. Ieri l’associazio­ne presieduta dall’imprendito­re Bruno Zago ha fatto retromarci­a: «Continuano a mancare alcune informazio­ni essenziali per assumere una decisione consapevol­e sull’aumento quali per esempio sulla strategia futura della banca e di rilancio». Questo e i tempi «molto ristretti» dell’aumento «impediscon­o che ciò si concretizz­i per importi consistent­i».

Toccherà dunque al fondo Atlante intervenir­e. E questo anche in caso di Brexit. Ieri lo ha precisato Quaestio sgr, che gestisce Atlante: essendo una «circostanz­a nota», l’eventuale vittoria del « sì » « non costituirà un evento straordina­rio e non prevedibil­e ai fini degli impegni assunti dalla Sgr». In questo modo si sgombra il campo da un possibile problema che metterebbe a rischio il successo dell’aumento e quindi la sopravvive­nza stessa della banca, visto l’aumento si chiude venerdì 24, all’indomani del referendum britannico.

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