Corriere della Sera

Agli inglesi manca un condottier­o Il Galles ha solo quello

Vardy e Sturridge ribaltano il gol di Bale: «Orgoglioso di noi»

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Gianni Santucci

Il sogno del samurai affoga dentro il boato di ventimila tifosi che gli urlano addosso. Mancano due minuti alla fine: gli inglesi si liberano dal terrore. Perché Gareth Bale s’è presentato nello stadio di Lens con la sua consueta acconciatu­ra da guerriero giapponese, il fisico da highlander tirato alla perfezione, lo sguardo da condottier­o, l’orgoglio vivo di ragazzo gallese. È più che una partita. Piccola e fiera patria contro matrigna Inghilterr­a. Basti pensare: il Galles non si era mai qualificat­o agli Europei; non segnava un gol ai calciatori della regina da 32 anni; su 102 partite nella storia, ne ha vinte solo 14.

Il piccolo Gareth, sin dalle giovanili, ha sempre giocato in squadre di club inglesi. Ma quando c’è stato da decidere che popolo rappresent­are, ha scelto Galles. Prima di questo derby britannico, ha provocato con le parole: «Noi giochiamo con più passione per la maglia rispetto agli inglesi».

Detto a chi ha inventato il calcio, è peggio di un insulto alla madre. Al minuto 43 del primo tempo, il samurai ha tirato fuori la spada: un calcio di punizione da 35 metri, un’esplosione di forza e di tecnica, il pallone taglia l’aria come un proiettile e si abbassa alla fine, il portiere Joe Hart non è del tutto innocente. Uno a zero. L’Inghilterr­a sarebbe quasi fuori da Euro 2016. I 15 mila gallesi in tribuna intonano a squarciago­la: «England is going home». Ma nel calcio non bisogna mai godere troppo presto. Gol di Jamie Vardy a inizio secondo tempo. Gol di Daniel Sturridge nel recupero. E allora sono gli inglesi che cantano: «Please don’t take me home».

Lens è un’antica città mineraria malata di calcio. Lo stadio contiene più spettatori (36 mila) di quanti sono i residenti (34 mila). Qui il Galles perde la partita dell’orgoglio, ma rimane dentro il torneo. Si giocherà la qualificaz­ione con la Russia. L’Inghilterr­a diventa prima nel girone e affronterà la Slovacchia. Il Galles continua a essere una squadra semplice: Bale, più l’assistenza di Aaron Ramsey, più l’orgoglio degli altri. E infatti fa un 5- 3- 2 blindato come un’ostrica. L’Inghilterr­a invece è una scacchiera squilibrat­a a cui manca un giocatore «galactico». Rooney parte da interno di centrocamp­o e poi si abbassa ancor più, va a prendersi i palloni in mezzo ai centrali di difesa, galleggia in una posizione alla Pirlo, tiene in mano il gioco che, per qualità e costanza, non può delegare ai suoi compagni di reparto. In quella posizione, lascia il posto davanti a tre attaccanti che (escluso Lallana) alternano improbabil­i dribbling e scombinate avanzate palla a terra. Primo tempo di dominio senza frutti.

Nel secondo, Roy Hogdson cambia l’intero tridente. Jamie Vardy, il centravant­i che ha portato il Leicester di Claudio Ranieri alla vittoria della Premier e che molti vorrebbero titolare, la butta subito dentro. Sturridge rimpiazza Sterling e segna il gol della vittoria. Il terzino del Tottenham Kyle Walker, migliore in campo, martella senza pace sulla sua fascia. Resta l’immagine di una squadra poco lineare, piena di talenti in avanti, senza averne però uno decisivo. Manca un condottier­o come Bale, che alla fine rimane fermo nel ruolo: «Sono orgoglioso dei miei compagni».

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Goleador Gareth Bale, in gol sia contro la Slovacchia sia contro l’Inghilterr­a (Reuters)

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