Gli 80 incendi dolosi che consumano la Sicilia
Autostrade chiuse e asili evacuati. Canadair a terra
Giornata di fuoco in Sicilia: circa 80 gli incendi alimentati da grande caldo e forte vento di scirocco che ha impedito ai Canadair di intervenire. Ottanta roghi «dolosi» proprio alla vigilia della partenza del piano antincendio della Regione. Fiamme nelle province di Palermo, Messina, Trapani, Caltanissetta e Agrigento: autostrade chiuse, asili evacuati, danni, intossicazioni. La rabbia del presidente Crocetta contro la «mano assassina» della criminalità che protegge gli interessi di chi vuole costruire indiscriminatamente e di quei forestali licenziati per aver appiccato in passato incendi.
«Siamo di fronte a una situazione drammatica». Il sindaco di Cefalù lancia l’allarme. La sua città brucia. E altri roghi infiammano le province di Palermo, Messina, Trapani, Caltanissetta e Agrigento. Incendi alimentati dal caldo (con punte di 46 gradi) e dal forte vento di scirocco (con i Canadair costretti a rimanere a terra) che hanno messo sotto scacco la Sicilia proprio in concomitanza con la partenza del piano antincendio varato dalla Regione. Sono circa 80 i focolai di origine dolosa censiti dalla Protezione civile. Il fuoco, nonostante l’allerta diffusa mercoledì, ha divorato ettari di macchia mediterranea e seminato panico soprattutto a Monreale (Palermo) dove due asili sono stati sgomberati. I bambini, circa una trentina, stanno bene. «Abbiamo vissuto momenti di panico», ha raccontato la zia di uno di loro. Tre carabinieri, invece, impegnati nelle operazioni di salvataggio, sono stati trasportati in ospedale per le inalazioni di fumo ma le loro condizioni non sono preoccupanti.
Chiuse per ore le autostrade Palermo-Messina e Palermo- Mazara del Vallo, diverse strade statali e comunali. Disagi lungo le linee ferroviarie. A Palermo sono state evacuate diverse abitazioni e tratti in salvo alcuni disabili bloccati nei loro appartamenti. La polizia municipale ha invitato a non uscire di casa se non necessario. Le autobotti non erano abbastanza per fronteggiare tutti i focolai. In alcuni casi i cittadini hanno spento i roghi con i secchi d’acqua passati di mano in mano. Ventuno persone sono finite in ospedale.
La situazione più critica si è registrata nella zona tra Lascari, Gratteri, Collesano e Cefalù. Qui l’ospedale ha sospeso le attività ambulatoriali per curare gli intossicati. Mentre decine di turisti serbi sono stati costretti a lasciare gli hotel dove alloggiavano. Ad Agrigento un incendio si è sviluppato nel piazzale antistante al capannone dove vengono trattati i rifiuti.
Gli inquirenti seguono la pista dell’origine dolosa degli incendi. «Nemmeno io — spiega Calogero Foti, capo della Protezione civile regionale — credo all’autocombustione». Il ministro dell’Interno Alfano ha assicurato che le strutture del Viminale «lavoreranno 24 ore su 24» per risolvere l’emergenza: impiegati 7 canadair e un elicottero dei Vigili del fuoco.
La conta dei danni è iniziata: il Wwf ha denunciato il danneggiamento dell’Oasi costiera delle Saline di Trapani.
Sempre ieri, a causa dello scirocco, un aliscafo è finito durante la fase di ormeggio contro la banchina del porto di Stromboli. Per fortuna, nessun ferito.