Corriere della Sera

Oggi l’«Asteroid Day» Una scienziata guida la rete di avvistamen­to

«Di questi corpi celesti si sa ancora poco» Oggi il via a una maratona degli avvistamen­ti In Rete le istruzioni per chi vuole provarci

- di Giovanni Caprara

Inumeri crescono con una rapidità impression­ante. «Ormai se ne scoprono oltre un centinaio al mese e questi oggetti celesti dobbiamo esplorarli per difenderci dalla minaccia che possono portare», spiega Ettore Perozzi, alla guida del gruppo che al centro Esrin di Frascati dell’Agenzia spaziale europea sorveglia il traffico di asteroidi in avviciname­nto alla Terra. La rete di sorveglian­za della Nasa ha contato fino al 26 giugno 14.474 asteroidi di taglia variabile, da 140 metri di diametro fino a oltre un chilometro. È la famiglia dei Nea (Near earth asteroid) e il loro viaggio li porta nel nostro circondari­o diventando potenzialm­ente pericolosi.

Dopo la paura scatenata dai film come Armageddon e Deep Impact, ora il problema viene affrontato più seriamente e con una più diffusa sensibilit­à a giudicare dalla frenesia che accompagna quest’anno l’Asteroid Day celebrato oggi in tutto il mondo. L’iniziativa nata l’anno scorso, coinvolge

agenzie spaziali, istituti astronomic­i e persone di varia estrazione culturale dall’Europa agli Stati Uniti, al Giappone. Un sito Internet ( asteroidda­y. fa da capofila internazio­nale di una miriade di attività da seguire e condivider­e. La scelta del giorno, il 30 giugno ricorda la caduta a Tunguska, in Siberia, nel 1908 di un asteroide del diametro di circa 40 metri che abbattè 80 milioni di alberi scatenando un’energia pari a quella di 500 atomiche di Hiroshima.

«Pur avendo censito le popolazion­i di questi corpi celesti potenzialm­ente pericolosi — continua Perozzi — alcuni fatti dimostrano i limiti nei quali ancora si agisce». Il 15 febbraio 2013, infatti, un asteroide completame­nte sconosciut­o, scoppiò nel cielo di Celjabinsk, in Russia, provo- cando 1.200 feriti. L’Asteroid Day è nato per migliorare ad ogni livello la nostra conoscenza di questi corpi celesti. «Bisogna scoprirne il più possibile, studiare le loro traiettori­e stimando il pericolo almeno per i prossimi cento anni. Nel gruppo europeo valutiamo di continuo i movimenti dei vari corpi facendo ricorso anche al grande telescopio europeo VLT sulle Ande. Intanto in Esa si stanno vagliando due progetti di sonde per studiarli da vicino e deviarne la rotta».

«Si conosce ancora troppo poco degli asteroidi. L’origine è incerta e non sono ben definiti i rischi che rappresent­ano per la Terra» spiega Monica Lazzarin, dell’Università di Padova, coordinatr­ice di un progetto italiano che utilizza i telescopi di Asiago oltre a partecipar­e al programma europeo Neoshield-2 . «Siamo impegnati nello studio degli asteroidi più piccoli, da 30 a 500 metri — aggiunge — perché sono i più difficili da scoprire e la minaccia può essere diversa a seconda della loro natura. Il rischio da affrontare è reale e una loro caduta può provocare immani disastri».

A livello nazionale parte

questa sera la «maratona degli asteroidi» — per seguirli e fotografar­li sino all’11 luglio — varata dall’associazio­ne «Empiricame­nte » attraverso il www.asteroidsm­arathon.net. In Rete ci sono esperti che rispondono alle domande, indicando i riferiment­i di cento asteroidi che è possibile seguire anche da casa. In particolar­e si suggerisce l’asteroide Ryugu sul quale sbarcherà la sonda giapponese Hayabusa-2. Basta un piccolo telescopio da 20 centimetri di diametro, pose fotografic­he brevi da 10 a 30 secondi e un software di riferiment­o celeste. Chi non ha strumenti, invece, può andare sul sito www.virtualtel­escope. coordinato­re dei vari programmi nazionali, per seguire i transiti nelle vicinanze rilevati dal gruppo di Gianluca Masi.

Difese Ormai se ne scoprono oltre un centinaio al mese, dobbiamo esplorarli per difenderci

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Esperta Monica Lazzarin dell’Università di Padova, coordina un progetto italiano di avvistamen­to

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