Corriere della Sera

La vicenda

- DAL NOSTRO INVIATO

Nel 2014 si svolse il referendum per l’indipenden­za della Scozia dal Regno Unito: vinsero gli «unionisti» con il 55,3% dei voti contro il 44,7%

Il 23 giugno la Scozia ha votato per il 66 per cento a favore del «Remain» nel referendum sulla Brexit

Il 46% delle esportazio­ni scozzesi vanno verso i Paesi Ue, e 330 mila posti di lavoro sono direttamen­te collegati all’Unione Europea. La Scozia ha attratto oltre duemila imprese straniere negli ultimi anni, circa metà delle quali europee

Secondo un sondaggio pubblicato dal Sunday Times dopo il referendum sulla Brexit, il 52% degli scozzesi ora vuole separarsi da Londra, contro il 48% di contrari.

«Il Regno Unito del 2014 non esiste più», ha detto alla Bbc la leader scozzese Nicola Sturgeon

«Choose life, choose Europe». E poi magari scegliete un lavoro, una famiglia, una carriera, un maxitelevi­sore del c..., il colesterol­o basso e una polizza vita. Ma intanto scegliete anche l’Europa. Sul muro che corre lungo il molo industrial­e sono dipinte le facce dei vecchi portuali mischiate a quelle degli attori di Trainspott­ing. Per non rovinarle, la scritta gialla a spray che faceva propaganda per il Remain riprendend­o uno dei monologhi più famosi della storia recente del cinema è stata dispiegata sulla carreggiat­a, ad arco in modo da farci stare tutte le lettere.

«Se rivogliono indietro la vecchia Inghilterr­a della signora Thatcher facciano pure. Ma senza di noi». Con i suoi tatuaggi e lo sguardo già alcolico alle quattro del pomeriggio, Rab Mitchell sarebbe il prototipo della working class che in Inghilterr­a ha voltato le spalle all’Europa. Il suo Leith Dockers Club è un pub dalle luci basse e gli interni malandati che deve la sua fama al romanzo di Irvine Welsh e al film di Danny Boyle che ne seguì. Sono passati 23 anni. Ma neppure il successo mondiale di quella storia che raccontava l’altra faccia di Edimburgo, i figli tossici della classe operaia e una città distante dal museo a cielo aperto della cosiddetta Atene del nord, ha cambiato i connotati del quartiere. «Siamo ancora un postaccio» ride Mitchell.

A volte i referendum non servono a nulla. Nel 1920 il sobborgo di Leith venne inglobato da Edimburgo nonostante una consultazi­one dove l’80 per cento dei residenti votò contro la fusione. Sarà per questo che sembra ancora un mondo a parte, ben lontano dal modernissi­mo palazzo del Parlamento, adornato da lance celebranti la vittoria contro gli inglesi nella battaglia di Bannockbur­n, correva l’anno 1314. Ma nella Scozia dove il 66 per cento dei votanti ha scelto il Remain, nella città dove lo hanno fatto tre abitanti su quattro arrivando al 74%, il riottoso distretto portuale ha fatto la sua parte sfiorando il 70%. Eppure il panorama

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