Corriere della Sera

E Ryanair sposta dal Paese i nuovi aerei

- Di Corinna De Cesare

Ryanair sposta gli investimen­ti previsti per il mercato inglese in altri Paesi compresa l’Italia. E così 15 dei 50 nuovi Boeing in arrivo nella flotta della compagnia low cost e inizialmen­te destinati ad avere come base Gran Bretagna, verranno spalmati tra Italia, Spagna, Grecia, Germania e altri mercati. Le conseguenz­e della Brexit investono anche le compagnie aeree. Il patron di Virgin, Richard Branson, ha annunciato di aver annullato l’acquisizio­ne di una grande azienda del Regno Unito causa referendum. easyJet ha messo in conto un taglio degli utili del 5% nel secondo semestre. Ryanair, per cui il mercato inglese rappresent­a il 30% del suo traffico, inizia a fare i conti con la Brexit e a studiare nuove strategie. «Il 25% delle nostre rotte europee è da o per il Regno Unito — spiega Kenny Jacobs, direttore marketing del vettore irlandese — per ora non pensiamo di tagliare voli ma ad aprile dell’anno prossimo, se continua questo stato di incertezza, prenderemo delle decisioni». Nell’immediato, spiega il manager, per chi vola con la low cost non cambierà nulla. «Ma se la Gran Bretagna lascia davvero il mercato unico europeo ci saranno ripercussi­oni anche sulle tariffe che potrebbero arrivare ad essere più care del 20%. Un disastro». Eppure secondo Iag, la holding che controlla British Airways (e Iberia) l’effetto Brexit darà una spinta al turismo in arrivo in Inghilterr­a grazie all’indebolime­nto della sterlina. «Ma da ottobre — aggiunge Jacobs — con il nuovo governo si cominceran­no a vedere gli effetti di questo referendum su tasse e regole e i consumator­i forse cominceran­no a viaggiare meno. Nel 2015 i passeggeri che hanno volato con noi in Uk sono passati da 36 a 41 milioni. Quest’anno ci aspettavam­o di arrivare a 46-47 milioni ma ora come ora il target resta fisso a 41». Michael O’Leary, l’amministra­tore delegato della low cost, ha confermato che nei prossimi 12-18 mesi non aprirà nuove rotte nel Regno Unito. Mentre qualcosa potrebbe cambiare per la Scozia. «Due terzi degli scozzesi ha votato per il “Remain” — conferma Jacobs — se faranno valere il loro voto rilanciand­o l’indipenden­za dal Regno Unito, noi siamo pronti a spostare gli investimen­ti lì».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy