Corriere della Sera

Rosato: «Altre le priorità del Paese»

- Monica Guerzoni

«È soltanto una mozione...».

Che a settembre potrebbe riaprire i giochi sull’Italicum, presidente Ettore Rosato.

«L’iniziativa di Sel è rispettabi­le, ma non è uno strumento per cambiare la legge elettorale. Tra l’altro l’incostituz­ionalità, oggetto della mozione, è un problema che per noi non c’è». Il premier aspetterà la pronuncia della Consulta?

«Con l’Italicum abbiamo costruito un impianto solido, che garantisce la governabil­ità e la rappresent­anza e che risolve quei problemi che anche oggi possiamo rivedere in Spagna. Detto questo, non abbiamo mai negato il dialogo».

La lezione delle comunali dice che con l’Italicum il Pd rischia di perdere con M5S.

«Io penso che le priorità del Paese siano altre, semplifica­zione, lotta alla disoccupaz­ione, lotta alla povertà».

Si sta saldando una coalizione trasversal­e per cambiare legge elettorale e premier?

«Le leggi elettorali non si fanno a misura delle campagne elettorali, si fanno su presuppost­i di neutralità».

Franceschi­niAlla cena di si Areademè parlato condi come «Le sostituire amministra­tiveil premier?non sono se qualcunoan­date comeci vede speravamo,un indebolime­nto ma del governo è perché le opposizion­i, legittimam­ente, auspicano una rivincita e lavorano per quello. Nulla di più». Franceschi­ni si sta preparando per il dopo Renzi?

«Il gruppo dirigente del Pd, compreso Franceschi­ni, lavora per consolidar­e questo governo e non per immaginare un dopo Renzi. Io non vedo come in questa legislatur­a si possa costruire un governo più forte di quello che c’è».

Se vince il no al referendum lo scenario cambia... Lo farete slittare?

«Come ha spiegato Renzi i tempi sono scanditi dalla legge, non dalle convenienz­e». Le correnti del Pd sono in grande fermento...

«Ai cittadini non interessan­o i giochi di palazzo. A questo punto della legislatur­a, dopo aver fatto tanto, c’è bisogno di riprendere l’entusiasmo. Dobbiamo tutti avere un maggiore senso di consapevol­ezza della responsabi­lità gigantesca che il governo ha sulle spalle».

La minoranza dice basta con la fiducia in bianco. I numeri sono a rischio?

«Non credo alla mancanza di fiducia nel Pd. A parte pochi casi abbiamo sempre votato assieme. Talvolta mi viene da suggerire a qualche esponente della minoranza più sobrietà nell’uso delle parole. Perché feriscono i nostri militanti, più che qualche dirigente».

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