L’assemblea Upa: crescono del 3% gli investimenti nella pubblicità «Tax credit per alzare i consumi»
Una tempesta imperfetta che aumenta l’incertezza dei mercati internazionali. Così il presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi ( foto), con un riferimento al recente referendum in Gran Bretagna, ha aperto l’Assemblea annuale dell’Upa (Utenti pubblicità associati). «Facciamo fatica a comprendere la portata dello shock. — ha commentato — Proprio per questo non dobbiamo abbandonarci all’isteria ma continuare a fare l’unica cosa che serve: investire in aziende e in pubblicità. Marchi e brand sono un ottimo salvagente per il mercato, soprattutto quello nostrano». Una conferma arriva dai dati sul mercato della comunicazione che «sta trainando la crescita del Paese», con una crescita degli investimenti pubblicitari per l’anno in corso del 3%, «forse qualcosa in più», ha precisato Sassoli. A trainare l’incremento è il settore alimentare, mentre l’automotive sta subendo un leggero rallentamento dopo la ripresa degli ultimi due anni. In aumento anche gli investimenti della grande distribuzione e delle telecomunicazioni. Chi si sta ritagliando una quota di mercato sempre più rilevante è l’ecommerce «a testimonianza che il settore opera online ma comunica offline». A fare la parte del leone nei media è sempre la televisione che vale circa la metà del mercato pubblicitario. Continua la crescita della radio, riscoperta negli ultimi anni dagli investitori, mentre la stampa «sta arrivando a una stabilizzazione, aiutata dal digitale, con Internet che registra una crescita importante prevalentemente su social e search». Ma non basta. Per spingere i consumi Sassoli ha proposto un piano di tax credit di cento milioni per gli investimenti sulla stampa e quattrocento per l’intero comparto della comunicazione, per «raddoppiare l’attuale propensione al consumo» e l’auspicio di una quotazione in borsa dell’Auditel, di cui Upa è uno degli azionisti.