In cento giorni le adesioni al programma dell’istituzione milanese hanno consentito di raccogliere 250 mila euro I 150 «Amici» della Triennale: impegnati, appassionati, generosi
Il più giovane ha quindici anni; il più anziano ha passato gli ottanta da un po’. In mezzo ci sono famiglie intere, genitori che hanno regalato la tessera ai figli, collezionisti famosi (come i Panza di Biumo), appassionati d’arte provenienti da Irlanda e Francia, un neosindaco (Giuseppe Sala) e i suoi ex rivali per la poltrona di Palazzo Marino (Stefano Parisi e Corrado Passera), istituzioni e banche. Sono i nuovi «Amici della Triennale» di Milano: in cento giorni 150 iscritti e più di 250 mila euro raccolti.
La Fondazione di viale Alemagna come i grandi musei I bagni misteriosi (1973) di Giorgio de Chirico nel giardino del Palazzo dell’Arte della Triennale internazionali, con una community di sostenitori che annovera, tra gli altri, Assicurazioni Generali (che consentirà a 250 studenti, selezionati secondo criteri di merito, di diventare a loro volta «Amici»), Borsa Italiana, Deutsche Bank, Cassa Lombarda. Ma anche persone comuni, milanesi — e non solo — impegnati a sostenere e promuovere una delle grandi istituzioni culturali cittadine (le forme di adesione vanno dai 100 euro all’anno per gli studenti agli 8 mila e oltre per i mecenati). I neofiti e i grandi esperti. Insieme (anche sulla parete della Triennale — che a breve non basterà più — in cui sono elencati tutti i tesserati) per senso di appartenenza, per gusti in comune, per una lunga serie di vantaggi garantiti agli iscritti: dalle visite esclusive, agli incontri con guide speciali come Renzo Piano e Michelangelo Pistoletto, alle anteprime.
Cento giorni e un successo inaspettato: nuovi sostenitori e nuovi fondi che serviranno a realizzare i programmi della Triennale. « Siamo felici di aver intrapreso questa avventura. Vogliamo coinvolgere, coltivare e coccolare chi crede in noi e nel nostro lavoro, non solo chiedere soldi», commenta il presidente della Triennale, Claudio De Albertis. Aggiunge Elena Tettamanti, presidente degli «Amici»: «Abbiamo dedicato a questo progetto tutto il nostro impegno. I risultati raggiunti in poco più di cento giorni dalla presentazione confermano che siamo sulla strada giusta».
Prossimo obiettivo: «Raddoppiare, entro la fine dell’anno, il numero degli iscritti e prendere parte, con il nostro
Claudio De Albertis (1950, nella foto) è presidente della Triennale di Milano. La sottoscrizione per diventare «Amici della triennale» è partita poco più di 100 giorni fa esempio, alla creazione di un nuovo modello di collaborazione tra pubblico e privato, diventando un punto di riferimento per la città di Milano e non solo». La sfida è ambiziosa ma gli elementi per aumentare le sottoscrizioni ci sono. Come il programma riservato alla community: dopo la «gita» ai Floating Piers di Christo sul Lago d’Iseo (il 21 giugno), le visite a due collezioni private di arte contemporanea a Roma, mai aperte finora al pubblico; all’atelier — sempre a Roma — dell’artista Luigi Ontani; allo studio di Renzo Piano a Genova accompagnati dall’architetto; a quello di Michelangelo Pistoletto a Biella guidati dall’artista. Le iscrizioni sono aperte: per tesserarsi basta consultare il sito amici.triennale.org.