L’Italia con l’elastico
Il c.t. prepara una Nazionale con tante incursioni De Rossi spera nel miracolo ma è pronto Sturaro
Ragione e sentimento. La ragione di Antonio Conte e il sentimento di Daniele De Rossi. Da qui alla Germania, sabato a Bordeaux, vivranno due anime dentro la stessa Italia. Quella pratica e spietata dell’allenatore che questa mattina, nel bunker azzurro davanti al mare mediterraneo, proverà l’Italia senza DDR, cercando le soluzioni per sorprendere i padroni del mondo. C’è poi quella romantica del campione che non si arrende alla realtà cruda del bollettino medico e sfida la logica per ribaltare il destino beffardo.
De Rossi, uno dei tre campioni del 2006, vuole provare il recupero. Lo ha detto prima a Conte e poi al professor Castellacci: «Lasciatemi tentare, potrebbe essere la mia ultima grande partita in Nazionale». Sarebbe un miracolo. L’infortunio è troppo serio per aprire davvero il cuore alla speranza: «Si tratta di un violento trauma contusivo alla coscia con ematoma e disinserzione parziale del vasto laterale», la diagnosi. Cioè, oltre alla botta c’è la lesione. È la maledizione del centrocampo. Partendo da lontano sono fuori nell’ordine Marchisio, Verratti, Montolivo, lo squalificato Thiago Motta e ora De Rossi. Tutti nello stesso ruolo. Oltre a Candreva, naturalmente, il giocatore più talentuoso del gruppo, il più abile nell’uno contro uno.
Una Nazionale a pezzi. Ma Conte non si dispera. E lavora su una squadra duttile, mobile, trasformista. Un’Italia con l’elastico, capace di difendersi con otto uomini e di ribaltare il fronte in un lampo con sei-sette giocatori. Per farlo servono piccoli superuomini come Giaccherini. Il segreto per battere la Germania sarà abbassarsi per recuperare palla e proteggere la difesa e poi partire come schegge, sorprendendo gli avversari. Bonucci, senza De Rossi, sarà il regista arretrato; Parolo dovrebbe sistemarsi in posizione centrale da play, Giaccherini fiondarsi nello spazio in verticale sulla sinistra, così come Eder sulla destra. Ma anche Florenzi (che sarà chiamato a sostituire Candreva sul versante destro) e De Sciglio saranno chiamati sulle fasce a svolgere in maniera reattiva le due fasi. Il sistema è sempre il 3-5-2, ma flessibile, tendente al 3-4-2-1.
Per applicare un piano così ambizioso l’indemoniato Conte lavora senza soste, alternando gli allenamenti sul campo (ieri sino a oltre la una nonostante i 30 gradi) alle sedute video in albergo. Esercitazioni provate e riprovate per perfezionare movimenti e meccanismi che devono essere sincronizzati. Ma nessuno fiata tra i suoi discepoli. Il c.t. ha un notevole ascendente sul gruppo a caccia di un’altra impresa. Gli assatanati di Conte, copyright di Lorenzo Insigne, sono pronti a gettarsi nel fuoco per l’allenatore che chiede sempre di più perché solo rasentando la perfezione possiamo sorprendere i nostri altolocati rivali. Del resto la Germania è la favorita del torneo. Per dare scacco matto a Loew, non basta l’alta intensità, ma servono concretezza e imprevedibilità dentro il campo. Questa mattina al Centre Gasset, Conte sperimenterà quanto studiato a tavolino e proverà la formazione con Sturaro in mezzo al campo accanto a Parolo e al riparo da occhi indiscreti vedrà l’effetto che fa.