Carife, Etruria CariChieti e Marche dimezzano le perdite «La cura funziona»
La prolungata crisi finanziaria, aggravata dal forte senso di instabilità sui mercati aumentato dopo l’esito del referendum sulla Brexit, non semplifica il compito di Roberto Nicastro, presidente delle quattro good bank nate il 22 novembre 2015 dal salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti.
Eppure i quattro istituti di credito hanno ripreso a fare business: il primo trimestre dell’anno ha registrato perdite per 49 milioni di euro complessivi, che sono circa la metà di quanto era stato inizialmente previsto nel piano di salvataggio.
Alle quattro banche — che hanno un coefficiente di solidità patrimoniale superiore al 10 per cento — fanno oggi riferimento circa un milione di clienti che hanno ottenuto finanziamenti per 4,6 miliardi totali, a fronte di sofferenze — che sono già state trasferite — per 1,5 miliardi, mentre le rettifiche sui crediti hanno toccato quota 49,3 milioni, anche in questo caso, «nettamente inferiori alle attese». La cura funziona, ha detto Nicastro, «con risultati in normalizzazione, raccolta del tutto stabilizzata e perdite inferiori alle previsioni. Il risanamento procede e le banche hanno mostrato di poter riprendere appieno il ruolo di motore dell’economia dei propri territori, grazie alla dedizione e professionalità dei circa 6 mila dipendenti e alla ritrovata fiducia della clientela».
Manca solo un tassello al puzzle immaginato a novembre da Banca d’Italia e Mef, con il benestare delle autorità europee: un acquirente capace di garantire un futuro industrialmente solido ai quattro istituti.
Ma si avvicinano giorni decisivi. Entro la fine di luglio dovrebbero infatti arrivare le offerte vincolanti da parte dei soggetti che hanno attualmente in corso la due diligence sui conti dei quattro istituti. Si tratta soprattutto di fondi di private equity stranieri, tra i quali si segnala lo statunitense Apollo, già in passato attivo su Carige e, più recentemente, su Sisal.
Segnali di piena ripresa arrivano soprattutto da Nuova Banca Etruria, la prima capace di portare i conti «in positivo, con un risultato ante imposte di oltre 1,5 milioni di euro».
@Righist
Giorni decisivi La ricerca di un partner: entro fine luglio sono attese le offerte vincolanti