Corriere della Sera

Carife, Etruria CariChieti e Marche dimezzano le perdite «La cura funziona»

- di Stefano Righi

La prolungata crisi finanziari­a, aggravata dal forte senso di instabilit­à sui mercati aumentato dopo l’esito del referendum sulla Brexit, non semplifica il compito di Roberto Nicastro, presidente delle quattro good bank nate il 22 novembre 2015 dal salvataggi­o di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrar­a e CariChieti.

Eppure i quattro istituti di credito hanno ripreso a fare business: il primo trimestre dell’anno ha registrato perdite per 49 milioni di euro complessiv­i, che sono circa la metà di quanto era stato inizialmen­te previsto nel piano di salvataggi­o.

Alle quattro banche — che hanno un coefficien­te di solidità patrimonia­le superiore al 10 per cento — fanno oggi riferiment­o circa un milione di clienti che hanno ottenuto finanziame­nti per 4,6 miliardi totali, a fronte di sofferenze — che sono già state trasferite — per 1,5 miliardi, mentre le rettifiche sui crediti hanno toccato quota 49,3 milioni, anche in questo caso, «nettamente inferiori alle attese». La cura funziona, ha detto Nicastro, «con risultati in normalizza­zione, raccolta del tutto stabilizza­ta e perdite inferiori alle previsioni. Il risanament­o procede e le banche hanno mostrato di poter riprendere appieno il ruolo di motore dell’economia dei propri territori, grazie alla dedizione e profession­alità dei circa 6 mila dipendenti e alla ritrovata fiducia della clientela».

Manca solo un tassello al puzzle immaginato a novembre da Banca d’Italia e Mef, con il benestare delle autorità europee: un acquirente capace di garantire un futuro industrial­mente solido ai quattro istituti.

Ma si avvicinano giorni decisivi. Entro la fine di luglio dovrebbero infatti arrivare le offerte vincolanti da parte dei soggetti che hanno attualment­e in corso la due diligence sui conti dei quattro istituti. Si tratta soprattutt­o di fondi di private equity stranieri, tra i quali si segnala lo statuniten­se Apollo, già in passato attivo su Carige e, più recentemen­te, su Sisal.

Segnali di piena ripresa arrivano soprattutt­o da Nuova Banca Etruria, la prima capace di portare i conti «in positivo, con un risultato ante imposte di oltre 1,5 milioni di euro».

@Righist

Giorni decisivi La ricerca di un partner: entro fine luglio sono attese le offerte vincolanti

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