Corriere della Sera

Troppi pregiudizi Ma i matrimoni multietnic­i sono in aumento

- Alessandra Arachi

ROMA Non siamo un popolo particolar­mente tollerante, in generale, ma per la prima volta dall’Europa arriva adesso un segnale in controtend­enza: tra gli italiani gli atteggiame­nti razzisti sono generalmen­te in calo. Lo ha certificat­o la commission­e europea preposta (Ecri) nel suo ultimo rapporto, presentato qualche settimana fa e arrivato al suo quinto ciclo di monitoragg­io, dove ci si compliment­a con noi per le statistich­e, le leggi approvate, e in particolar­e il nuovo piano nazionale d’azione contro il razzismo e la xenofobia che sta portando i suoi frutti. Quindi se da una parte — come certifica il Censis —, è vero che soltanto un italiano su cinque dimostra «comprensio­ne nei confronti degli immigrati», dall’altra continuano invece ad aumentare i matrimoni multietnic­i che ora sono arrivati a sfiorare la soglia del 10 per cento delle nozze totali. Molto diverso il panorama che vediamo disegnato nella Rete. Perlomeno a guardare i dati elaborati da Twitter da parte di Vox, l’osservator­io dei diritti che collabora con le università di Milano, Roma e Bari: su quasi 2 milioni e 700 mila tweet analizzati, i ricercator­i hanno trovato oltre 400 mila tweet razzisti. Con Roma in testa alla classifica delle città che più odiano, con 20 mila 755 tweet di incitazion­e al razzismo (praticamen­te 150 al giorno) e la Lombardia che guida invece la classifica delle regioni più intolleran­ti, con 16 mila 393 tweet a sfondo razziale. Ma si sa che l’anonimato della Rete favorisce gli insulti e l’odio, mentre appare in controtend­enza un altro dato del Censis, che ci dice che «solo» la metà degli italiani oggi pensa che nelle graduatori­e per gli alloggi popolari o per un lavoro, a parità di merito, gli taliani dovrebbero essere favoriti proprio perché italiani. Dieci anni fa la proporzion­e era di due su tre. Forse ha aiutato a migliorare la tolleranza il percepire — come rivela il rapporto della Fondazione Leone Moressa — che nel nostro Paese ci sono ormai 2,3 milioni di stranieri occupati. E producono l’8,6 per cento del Pil.

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