Corriere della Sera

«Dédé la gagne» voglia di vincere e incoerenza Così Deschamps ha convinto tutti

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Stefano Montefiori

I francesi lo chiamano «Dédé la gagne» per la voglia e soprattutt­o la capacità di vincere (gagner). Da giocatore il ruvido basco Didier Deschamps non è mai stato il più talentuoso, però ha vinto una coppa del Mondo, gli Europei, due Champions League, una manciata di campionati e di coppe nazionali in tutta Europa. Pochi al mondo hanno una bacheca come la sua. «Non sono mai stato un calciatore spettacola­re, ho dovuto compensare con altre cose — dice —. Se non avevo problemi particolar­i, mettevo il mio tempo a disposizio­ne degli altri». E infatti Zidane ha vinto da solo il Pallone d’oro, ma ha avuto bisogno di Deschamps per diventare campione del mondo. Per questo «Dédé la gagne» sembra nato per guidare la Nazionale francese. Da allenatore, Deschamps riporta la Juventus in serie A, è protagonis­ta degli ultimi successi dell’Olympique Marsiglia, salva i Bleus a due passi dalla catastrofe nelle qualificaz­ioni mondiali rimontando uno 0-2 e battendo l’Ucraina 3-0 allo Stade de France, portato in trionfo dai suoi giocatori. E prima della sfida di domenica, quando tutta la Francia gli chiederà di battere il Portogallo e vincere gli Europei, ha già compiuto un’impresa altrettant­o importante: sconfigger­e la Germania bestia nera, rompere una tradizione di decenni di sconfitte, vendicare la semifinale che più brucia nel ricordo di ogni francese, quella persa nel 1982 in Spagna contro la Germania Ovest. C’è voluto Deschamps per riuscirci. Grazie al pragmatism­o, alla capacità di fare gruppo, e di cambiare idea. La coerenza è niente di fronte alla rabbia di vincere. Deschamps non amava Payet, geniale ma poco determinat­o, ma quando il giocatore ha cominciato a lavorare sul serio si è ricreduto e lo ha convocato. «Dédé la gagne» è stato a lungo anche il più convinto sostenitor­e di Benzema: quando non faceva gol, e anche quando li faceva ma restava invischiat­o nello scandalo del video a luci rosse del compagno Valbuena. Ma quando ha capito che il gruppo sarebbe andato avanti meglio senza, ha mollato Benzema, a costo di farsi dare del razzista. Benzema chi? Deschamps ha costruito l’attacco su Griezmann e i due gol del capocannon­iere portano la Francia in finale. «Dédé la gagne» ha avuto ragione, ancora una volta.

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