Corriere della Sera

Aiuti alle banche Sì di Padoan e Visco

- di Mario Sensini Massaro, Taino

«L’Unione Europea sia flessibile sugli aiuti di Stato alle banche». Arriva il sì del ministro Padoan e del governator­e Visco a quelli che vengono definiti «interventi di natura precauzion­ale».

Mps accelera nella cessione dei crediti deteriorat­i: una mossa che servirà alla banca senese e all’intero sistema bancario, ha detto giovedì il consiglier­e e socio di Mps, Alessandro Falciai. La risposta alla Bce approvata dalla banca guidata da Fabrizio Viola conterrebb­e repliche e osservazio­ni alla richiesta di ridurre di 10 miliardi i crediti deteriorat­i (npl), relative all’ammontare, alle modalità e ai tempi di riduzione. Oggi Mps ha a bilancio 46,9 miliardi lordi di deteriorat­i, che si riducono a 24,2 netti dopo le svalutazio­ni. All’interno, le sole sofferenze – cioè i crediti inesigibil­i – sono 27,7 miliardi lordi svalutati al 63%, dunque 10,2 miliardi netti. E ben 19 miliardi poi sono coperti da garanzie e collateral­i di molto superiori al valore del prestito stesso. Sono questi i numeri su cui Tesoro, Banca d’Italia, Bce, Commission­e europea, banche d’affari stanno lavorando per trovare una soluzione risolutiva. Si punta a chiudere entro fine mese. Il mercato ci crede e il titolo Mps risale: ieri +5,5%.

A rilevare le sofferenze, con una operazione di cartolariz­zazione, dovrebbe essere il fondo Atlante 2, cioè un nuovo fondo alimentato da Atlante con gli 1,7 miliardi ancora in cassa dopo gli aumenti in Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Altri 500 milioni saranno messi a disposizio­ne dalla Sga – la bad bank del Banco di Napoli – con un impegno finanziari­o (prestiti o capitali) della Cdp e di investitor­i non ancora coinvolti in Atlante come le casse previdenzi­ali. Il prezzo di acquisto degli npl dovrebbe essere inferiore a quello di carico di Mps, ma superiore al 22% medio applicato agli npl delle quattro banche saltate: per guadagnare, Atlante 2 punterà ad accorciare i tempi di rientro, affidandos­i a una società di servicing specializz­ata nel recupero crediti. Contempora­neamente ci sarà da gestire l’aumento di capitale (si parla di 3-4 miliardi), che potrà avvenire o prima o dopo la cessione degli npl a seconda di come l’operazione verrà costituita. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha parlato ieri all’Abi di un sostegno pubblico «precauzion­ale» per Mps, quindi commisurat­o alla carenza patrimonia­le che emergerà con gli stress test del 29 luglio, se Mps sarà bocciata, e nel caso non si trovino investitor­i disposti a sottoscriv­ere (ieri il ceo di Ubi, Victor Massiah, è tornato a smentire di avere interesse su Mps). Solo successiva­mente al temporaneo ingresso dello Stato nel capitale di Siena si lavorerebb­e alla cessione degli npl o a una loro separazion­e in una bad bank: è in queste fasi che entrerebbe in campo Atlante 2. Se lo schema è definito, mancano ancora i numeri definitivi, è l’ok di Bruxelles a fare entrare il Tesoro in Mps senza chiedere di azzerare gli obbligazio­nisti. È la parte più dura della trattativa.

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