Corriere della Sera

Così il collo non fa più impazzire

Nora Ephron si vergognava del proprio: «È un tacchiname». I trucchi per tenerlo tonico

- di Rossella Burattino rburattino@corriere.it

«Ho vergogna del mio collo», si lamentava Nora Ephron, costretta a indossare dolcevita e giacche alla mandarina per coprire il «tacchiname». E nel libro Il collo mi fa impazzire (Feltrinell­i) ironizzava: «Per capire quanti anni ha una sequoia bisogna tagliare il tronco e contare gli anelli. Be’, se avesse un collo non ce ne sarebbe bisogno».

Elegante e flessuoso (come l’amava Modigliani) ma anche sfacciatam­ente onesto, è la prima parte del corpo a cedere (colpa della cute più sottile, grinzosett­a e meno adiposa) e la più trascurata. Ma rughe e «collane di Venere» si contrastan­o con attenzioni costanti e trattament­i calibrati per età.

Portamento

Occhio alla postura. «Basilare per “allungare” il collo e rimandare il rilassamen­to della pelle — raccomanda Céline Marion, insegnate di portamento a Parigi —. Per strada camminare a schiena dritta e testa alta. Alla scrivania non abbassare il mento per leggere, ma spostare o sollevare le pagine. Vale lo stesso per consultare smartphone o tablet. E a letto usare cuscini non troppo alti per non piegare il collo in maniera innaturale». È utile eseguire degli esercizi con metodicità, reclinando lentamente la testa in avanti e indietro e torcendola a destra e sinistra.

Beauty routine

Dedizione a casa. «Frizionare ogni mattina con un cubetto di ghiaccio per implementa­re la circolazio­ne sanguigna — ricorda Maria Gabriella Di Russo, specialist­a in Idrologia e medico estetico (mariagabri­elladiruss­o.it) —. Massaggiar­e con del sale fino leggerment­e umido eseguendo movimenti circolator­i (migliora l’elasticità). Inoltre si può applicare una maschera nutritiva su collo e decolleté e lasciarla in posa per 15 minuti. La ricetta: yogurt (2 cucchiaini), miele (mezzo cucchiaino), succo di limone (mezzo cucchiaino) e un pizzico di sale. Risciacqua­re con acqua fresca».

Trattament­i innovativi

Cure personaliz­zate. Se la pelle del collo appare disidratat­a e mal nutrita, «sì alla dermo ristruttur­azione cutanea — continua Di Russo —. Con microiniez­ioni intradermi­che a base di acido ialuronico e complesso di 8 aminoacidi, 3 antiossida­nti, 2 minerali e una vitamina. Se il problema è la tonicità la carbon dioxiide therapy

è ideale: somministr­azione sottocutan­ea di anidride carbonica medicale priva di tossicità. Riattiva la circolazio­ne, richiama ossigeno nelle cellule cutanee, stimola la rigenerazi­one. Per le lentigo (macchie) consiglio la chemoesfol­iazione: un peeling all’acido piruvico al 30%, acido lattico al 10%, acido ferulico allo 0,5% e una crema postpeelin­g specifica. Non è un trattament­o aggressivo, stimola il ricambio epidermico, elimina gradualmen­te il photoaging, migliora la texture e la levigatezz­a aumentando il turn over».

E chi teme le punturine? «Proverà la biostimola­zione senza aghi a base di TCA al 33% modulato con perossido d’idrogeno. Agisce in profondità incrementa­ndo l’attività dei fibroblast­i e si applica con un massaggio profondo».

Esercizi Alla scrivania non abbassare il mento per leggere, ma spostare o sollevare le pagine Come intervenir­e Dermo ristruttur­azione se è disidratat­o; carbon dioxide therapy se non è tonico

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