Capello promuove l’Italia «Peccato i rigori, ma in finale non ci sono le più forti»
I cambi di modulo di Deschamps tra una partita e l’altra? Le strategie di Fernando Santos per dare più profondità al gioco del Portogallo? Fabio Capello straccia i fogli degli appunti dei suoi colleghi: «Tutte balle, in questo Europeo si è fatto il modulo 9-1: tutti dietro alla linea della palla a difendersi per poi ripartire — dice l’ex c.t. di Inghilterra e Russia, ora commentatore della Liga spagnola su FoxSports, a Parigi per la presentazione del palinsesto Sky —. Non si è visto un grande calcio, ma l’organizzazione difensiva abbinata al contropiede ha funzionato. Anche perché l’unica che ha provato un certo tipo di gioco è stata la Germania, che però si è rivelata troppo lenta e prevedibile».
Quindi in finale domani a Parigi ci sono le due squadre più forti? Capello non ha dubbi: «No. Mi piaceva molto la Croazia. Anche l’Italia ci stava benissimo in questa finale. La Francia è partita male, almeno sotto il profilo del gioco, ma comunque è cresciuta ed è forte. Il Portogallo non mi ha mai convinto, è andato avanti a piccoli passi, con pareggi, rigori e fortuna. Ma questa è pure sempre una dimostrazione di concretezza e di grande umiltà che non va sottovalutata: sotto certi aspetti i portoghesi ricordano molto proprio l’Italia. Santos ha quasi copiato il gioco di Conte, esercitando una grande pressione che non permette agli avversari di esprimersi: poi aspetta il signor Cristiano e qualche altro giocatore».
La sfida tra CR7 e Griezmann è la più attesa domani. Con il momento buio di Leo Messi sullo sfondo: «Ronaldo è una garanzia e lo scontro con Griezmann sarà di grande livello: lui fa di tutto per mettersi a disposizione di questa squadra. Il francese è un ragazzo in crescita, quindi in questi casi bisogna fare attenzione, perché non si sa fin dove può arrivare. Ha tecnica, velocità, intuito e rapidità di esecuzione. Poi davanti alla porta sbaglia davvero poco. Messi? Credo che il problema finanziario legato alle tasse — con l’incertezza sulla sentenza che poi è arrivata — lo abbia condizionato nella maniera più assoluta».
Nell’elenco delle Euro-delusioni Capello non inserisce l’Italia, che ha costretto la Germania a riadattarsi in campo e poi è uscita ai rigori: «Il bilancio è ottimo perché tutti hanno davvero dato tutto. I rigori purtroppo si possono sbagliare ma quello che dovevano fare, gli azzurri lo hanno fatto molto bene, mettendo paura agli avversari, che non è una cosa comune e ti procura rispetto. L’arrivo di Conte al Chelsea dimostra che la Premier League è il campionato più interessante per gli allenatori. Mentre la Liga, con Griezmann e Ronaldo, è quello dei campioni». All’Italia restano soprattutto i grandi rimpianti.
In questo Europeo si è fatto il modulo 9-1: tutti dietro la palla a difendersi e poi ripartire