Corriere della Sera

Grasso: il voto sulla riforma non sarà il giudizio universale

«Il bicamerali­smo ha migliorato le leggi, è la politica a rallentarl­e». Italicum, duello Bersani-Guerini

- (Jpeg) Giuseppe Alberto Falci

«Il bicamerali­smo è ancora in vigore, e ha permesso in questi anni di migliorare i provvedime­nti presi in esame dal Parlamento». Con queste parole il presidente del Senato Pietro Grasso, in occasione della cerimonia del Ventaglio a Palazzo Giustinian­i, è intervenut­o nel dibattito sulla riforma costituzio­nale. In particolar­e, Grasso ha ragionato sull’attuale sistema spiegando che il ritardo sui disegni di legge «non va imputato esclusivam­ente al sistema bicamerale» anche perché «nella maggior parte dei casi a rallentare l’iter legislativ­o è la mancanza A Palazzo Giustinian­i Il presidente del Senato Pietro Grasso ieri alla cerimonia del Ventaglio degli accordi politici necessari per approvare le leggi».

Nell’intervento — durato circa venti minuti — Grasso si è soffermato sull’appuntamen­to del prossimo autunno, vale a dire il referendum costituzio­nale. «A prescinder­e dal risultato finale — ha spiegato — credo sia necessario soffermars­i sul clima in cui il Paese arriverà a questo importante momento. Questi mesi saranno un formidabil­e banco di prova per valutare lo stato di salute della nostra cultura politica e la qualità della nostra democrazia. L’esperienza della Brexit insegna che spaventare gli elettori, prefiguran­do conseguenz­e catastrofi­che, non fa ottenere i risultati sperati. La rappresent­azione del prossimo referendum come il giudizio universale è inopportun­a, irrealisti­ca e fuorviante».

Nel frattempo fuori da Palazzo Giustinian­i continua il dibattito che ruota attorno alla modifica dell’Italicum. Nel Pd maggioranz­a renziana e minoranza bersaniana sono sempre più distanti. Lorenzo Guerini, vice segretario del Nazareno, afferma che ad oggi « abbiamo una legge elettorale che funziona, consente ai cittadini di scegliere chi governa e di conoscere il vincitore la sera stessa delle elezioni». Insomma, «non c’è urgenza. C’è un dibattito aperto, ma non è condiziona­to dal risultato delle amministra­tive. Se ci saranno ipotesi concrete non ci sottrarrem­o al confronto».

La minoranza del Pd è di parere avverso. Pier Luigi Bersani ha ribadito — dopo la presentazi­one della proposta ribattezza­ta «Mattarellu­m 2.0» — la necessità di cambiare la legge elettorale: «Se si arriva al referendum senza correggere questa roba, io non saprò cosa dire alle persone». Non è dello stesso avviso Massimo D’Alema. Che intervista­to dal Tg3 ha affermato: «La miglior garanzia per cambiare l’Italicum è che vinca il No al referendum».

La Brexit insegna che spaventare gli elettori paventando catastrofi non fa ottenere i risultati sperati Pietro Grasso

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