Grasso: il voto sulla riforma non sarà il giudizio universale
«Il bicameralismo ha migliorato le leggi, è la politica a rallentarle». Italicum, duello Bersani-Guerini
«Il bicameralismo è ancora in vigore, e ha permesso in questi anni di migliorare i provvedimenti presi in esame dal Parlamento». Con queste parole il presidente del Senato Pietro Grasso, in occasione della cerimonia del Ventaglio a Palazzo Giustiniani, è intervenuto nel dibattito sulla riforma costituzionale. In particolare, Grasso ha ragionato sull’attuale sistema spiegando che il ritardo sui disegni di legge «non va imputato esclusivamente al sistema bicamerale» anche perché «nella maggior parte dei casi a rallentare l’iter legislativo è la mancanza A Palazzo Giustiniani Il presidente del Senato Pietro Grasso ieri alla cerimonia del Ventaglio degli accordi politici necessari per approvare le leggi».
Nell’intervento — durato circa venti minuti — Grasso si è soffermato sull’appuntamento del prossimo autunno, vale a dire il referendum costituzionale. «A prescindere dal risultato finale — ha spiegato — credo sia necessario soffermarsi sul clima in cui il Paese arriverà a questo importante momento. Questi mesi saranno un formidabile banco di prova per valutare lo stato di salute della nostra cultura politica e la qualità della nostra democrazia. L’esperienza della Brexit insegna che spaventare gli elettori, prefigurando conseguenze catastrofiche, non fa ottenere i risultati sperati. La rappresentazione del prossimo referendum come il giudizio universale è inopportuna, irrealistica e fuorviante».
Nel frattempo fuori da Palazzo Giustiniani continua il dibattito che ruota attorno alla modifica dell’Italicum. Nel Pd maggioranza renziana e minoranza bersaniana sono sempre più distanti. Lorenzo Guerini, vice segretario del Nazareno, afferma che ad oggi « abbiamo una legge elettorale che funziona, consente ai cittadini di scegliere chi governa e di conoscere il vincitore la sera stessa delle elezioni». Insomma, «non c’è urgenza. C’è un dibattito aperto, ma non è condizionato dal risultato delle amministrative. Se ci saranno ipotesi concrete non ci sottrarremo al confronto».
La minoranza del Pd è di parere avverso. Pier Luigi Bersani ha ribadito — dopo la presentazione della proposta ribattezzata «Mattarellum 2.0» — la necessità di cambiare la legge elettorale: «Se si arriva al referendum senza correggere questa roba, io non saprò cosa dire alle persone». Non è dello stesso avviso Massimo D’Alema. Che intervistato dal Tg3 ha affermato: «La miglior garanzia per cambiare l’Italicum è che vinca il No al referendum».
La Brexit insegna che spaventare gli elettori paventando catastrofi non fa ottenere i risultati sperati Pietro Grasso