Corriere della Sera

La strage delle 21 donne sul gommone

Tragedia nel Canale di Sicilia: forse calpestate nella calca dei soccorsi. In serata altre 17 vittime

- Claudio Del Frate

La nave Aquarius con a bordo gli operatori di Medici senza frontiere ha scorto un punto fermo in mezzo al mare; e avvicinand­osi quel punto è arrivato un intrico di braccia protese, alla ricerca di una disperata salvezza. Erano alla deriva da un numero imprecisat­o di ore i 199 migranti tratti in salvo dalla Aquarius; ma sotto quella massa umana in bilico su un gommone sgonfio, purtroppo i soccorrito­ri hanno trovato i corpi senza vita di 21 donne e un uomo, a mollo sul fondo dell’imbarcazio­ne in una pozza di gasolio. Secondo le prime ipotesi le donne sarebbero morte calpestate nella ressa per salire sulla nave dei soccorrito­ri. «In un anno i morti nel Mediterran­eo sono raddoppiat­i — denuncia Jens Pagotto, capo missione di Msf — e questa perdita di vite è il risultato di una risposta globale insufficie­nte e inadeguata a questa crisi. Le politiche attuali, che puntano a tenere le persone lontane, non stanno funzionand­o».

«Le imbarcazio­ni - ha proseguito Kim Clausen sempre di Msf - si trovano ad affrontare il mare in condizioni sempre più precarie, con pochissimo carburante, acqua e cibo a disposizio­ne: la capacità di resistenza è di solo poche ore. Nelle ultime settimane, per evitare tragedie in mare, ci siamo trovati ad effettuare salvataggi in zone sempre più vicine alle acque libiche. Queste persone si trovano ad attraversa­re il Mediterran­eo senza nessuna protezione e dispositiv­o di navigazion­e».

Purtroppo i morti trovati sul gommone non esauriscon­o la macabra contabilit­à di ieri. In serata la Guardia Costiera ha comunicato che altri 17 cadaveri sono stati recuperati su un barcone al largo della Libia dall’equipaggio della nave irlandese «James Joyce» impegnata insieme ad altre unità della Marina italiana in otto distinte operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia. La conta dei morti sale dunque a 39 mentre in tutto sono 1.128 i migranti strappati vivi al mare e che oggi arriverann­o nei porti italiani.

Le condizioni del mare stano favorendo l’attività degli scafisti e ancora una volta a testimonia­rlo sono i numeri. Mentre erano in corso le operazioni di salvataggi­o in mare aperto, nei porti siciliani e calabresi arrivavano le navi con gli stranieri soccorsi nelle operazioni del giorno precedente. A Catania la spagnola Reina Sofia ha sbarcato 841 immigrati mentre a Palermo sono stati 1.146 gli arrivi, tra cui 108 bambini. Infine nella notte a Reggio Calabria dalla nave Phoenix sono scesi 366 stranieri trovati 24 ore prima alla deriva grazie all’impiego di un drone.

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In salvo Un gruppo di migranti soccorsi ieri dalla nave Aquarius di Medici senza frontiere

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