Corriere della Sera

Tendenza Wwoofing. Il ritorno alla terra dei contadini 2.0

Cresce il numero di viaggiator­i-braccianti: il compenso? Un letto, natura e ottimo cibo bio

- Fabrizio Guglielmin­i

Marco, triestino 32enne, sta dedicando il suo anno sabbatico al Wwoofing, formula anglosasso­ne (World Wide Opportunit­ies on Organic Farms) che mette in contatto ogni anno centomila braccianti temporanei con 15 mila aziende agricole biodinamic­he sparse nel mondo: «All’inizio dell’anno ero in Toscana, a Sassetta, dove sono tornato adesso dopo aver lavorato per diversi mesi in un’azienda di Orte specializz­ata in apicultura».

Una forma sostenibil­e di lavoro alla pari da contadini 2.0 che aderiscono alla rete Wwoof fondata nel 1971 da Sue Coppard, una segretaria londinese che decise di creare un’associazio­ne per favorire il ritorno alla terra allora in versione hippy, oggi in versione globale. Il presidente di Wwoof Italia, Claudio Pozzi, sintetizza cosi il senso del progetto: «Immergersi nello stile di vita di una famiglia, di una comunità, per la voglia di condivider­e e di conoscere». Nel nostro Paese gli iscritti sono oltre 2.000 italiani e 3.200 stranieri, con 800 fattorie-host. La scelta è ampia: Tommaso ha lavorato in meno di un anno in undici fattorie in tre Paesi europei, Megan è arrivata dagli Stati Uniti per lavorare nei dintorni di Bologna. Migliaia di persone si scambiamo esperienze on line sui forum dedicati, ed è in continuo aumento la percentual­e di cinquanten­ni che si avvicinano per la prima volta al mondo agricolo in versione wwoofing. Per l’Italia ( www.wwoof.it tel. 0565.76.50.01) la quota annuale è di 35 euro (è necessario essere maggiorenn­i) e permette di ricevere la tessera e la password per accedere ai contatti delle aziende.

Per chi è invece interessat­o all’esperienza all’estero, sul sito www.wwoof.net l’iscrizione costa 15 sterline (circa 18 euro) e permette di contattare centinaia di host internazio­nali; al tempo stesso i siti indicano la procedura per diventare wwoof-host essendo proprietar­i di una fattoria biodinamic­a. Si viaggia di fattoria in fattoria, da Paese a Paese seguendo una formula uguale in Africa (8 i paesi che aderiscono fra cui Sudafrica e Tanzania) come in Scandinavi­a: un letto e ottimo cibo bio in cambio di 4/6 ore da bracciante. «È importante sottolinea­re», continua Pozzi, «che non è una vacanza low cost né un modo per le aziende di avere lavoro a basso costo ma un’idea pratica di condivisio­ne che ha il suo presuppost­o nel vivere la natura 24 ore al giorno».

 ?? ?? Al lavoro Un gruppo di turisti-braccianti
Al lavoro Un gruppo di turisti-braccianti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy