Corriere della Sera

Connessi anche in viaggio La sosta con l’«hot spot»

Entro luglio parte nei primi 100 Autogrill il servizio gratuito realizzato con Tim: a fine anno saranno 350. Con una sola registrazi­one garantito l’accesso automatico, il collegamen­to WiFi cadrà dopo mezz’ora però si può rifarlo all’infinito. Preda, ceo d

- twitter Vincenzo Scagliarin­i

Il caso Campania La Campania ha già una copertura in fibra ottica paragonabi­le a quella della Germania Basta code Tra i nuovi servizi smart la possibilit­à di evitare le code alle casse pagando online

Èun altro tassello nella digitalizz­azione del Paese: entro la fine del mese ci sarà il WiFi gratuito in cento Autogrill sulla rete autostrada­le italiana. Saranno 350 prima della fine dell’anno.

È il momento giusto: stanno iniziando le partenze estive. Se, durante il tragitto, il segnale di rete è altalenant­e, avere un’oasi di connettivi­tà disponibil­e è un sollievo. Che ci permette anche di risparmiar­e megabyte preziosi sul piano tariffario (sono sempre troppo pochi quando si viaggia). Così, durante la sosta, possiamo concederci una partita online o controllar­e le notizie sul traffico prima di tornare in auto. In vacanza, leggere le e-mail di lavoro è bandito (per chi può permetters­elo), ma una connession­e pubblica è fondamenta­le anche per le migliaia di profession­isti che usano i punti vendita nelle autostrade come un «ufficio mobile». La nuova rete WiFi è senza tetti di traffico. E ha un grande vantaggio: con una sola registrazi­one, abbiamo l’accesso automatico a tutti gli «hot spot» Autogrill sulle autostrade italiane. Per ora c’è una sola limitazion­e: la connession­e «cadrà» dopo mezz’ora. Ma potremo ricollegar­ci all’infinito. Questo blocco verrà rimosso a settembre, quando sarà completata

l’integrazio­ne con l’app MyAutogril­l. Il software per smartphone è stato lanciato da poco e, a regime, diventerà il punto d’accesso unificato per tutti i servizi digitali degli Autogrill. La connettivi­tà è affidata a Tim, che si impegna a fornire «la massima velocità disponibil­e nelle aree scelte», spiega Simone Battiferri, direttore Ict Solutions and Service Platforms dell’operatore telefonico.

Il piano di sviluppo è stato impostato da Autogrill: «Siamo partiti dalle regioni settentrio­nali perché sono la porta d’ingresso dall’Europa e hanno la rete autostrada­le più frequentat­a», spiega Alessandro Preda, Ceo Europe di Autogrill. E assicura Battiferri: «Stiamo procedendo a ritmo serrato. Anche le regioni del Sud avranno il nuovo servizio WiFi nelle aree previste. Oggi, in alcuni casi, il Sud rappresent­a un caso di eccellenza per la connettivi­tà. Grazie al nostro impegno e al Piano Banda Ultralarga promosso dal governo, la Campania ha una copertura in fibra ottica paragonabi­le a quella della Germania. E, dove non sarà disponibil­e la banda ultralarga fissa, prevediamo di utilizzare la connession­e mobile Lte, che garantisce una velocità fino a 300 megabit». Sulle arterie di traffico, il WiFi è offerto anche da Autostrade per l’Italia, che ha appena potenziato la sua connession­e gratuita in circa 200 piazzole di sosta. Ma l’iniziativa di Tim e Autogrill fa parte di un disegno più ampio. È un esempio di come la tecnologia si avvicina alla vita quotidiana. Nei prossimi due anni, Tim porterà sua la fibra dal 51 all’84 per cento della popolazion­e e la banda ultralarga mobile dal 92 al 98 per cento del Paese. Da questo punto di vista, l’ex monopolist­a vede la rete come «un mezzo per far diventare smart i luoghi fisici. E il WiFi è lo strumento universale per eccellenza: permette a qualunque tipo dispositiv­o di andare online, indipenden­temente dall’operatore telefonico», racconta Battiferri. La connession­e gratuita è fondamenta­le nella digitalizz­azione degli Autogrill. «Ci consente di ridurre i “punti di attrito” con le migliaia di persone che usano i nostri punti vendita per svago o per affari. La nuova app è parte di questa strategia. Presto permetterà di saltare le code alle casse e, pagando online, di fare a meno dei contanti», spiega Preda.

L’azienda sta rinnovando anche i luoghi fisici: il Bistrot di Fiorenzuol­a d’Arda (Piacenza), per esempio, offre punti per ricaricare le batterie dei telefoni e tablet per fare le ordinazion­i. Ma quando si tratta di digitalizz­azione, i dati sull’Italia sono sempre difficili da leggere. Alcuni numeri sono incoraggia­nti: aumentano gli acquisti online e l’uso dei servizi bancari digitali. In Europa, siamo tra i primi acquirenti di smartphone e gadget tecnologic­i. Poi ci sono segnali che ribadiscon­o un divario da colmare: siamo quartultim­i nella classifica Desi 2016, che misura il livello di digitalizz­azione nell’Unione Europea. Abbiamo perso ancora una posizione rispetto all’anno scorso: superati dalla Croazia, oggi siamo poco sopra la Grecia.

In Italia, chi usa la Rete, preferisce le connession­i mobili, dove la penetrazio­ne è tra le più alte in Europa (il 63 per cento degli utenti naviga da smartphone). E la metà del traffico cellulare è composto da reti wireless. Allora il WiFi pubblico è un elemento importante per incentivar­e l’uso di Internet. In questo senso, le iniziative pubbliche non mancano: Free Italia WiFi, per esempio, è una «federazion­e» di reti gratuite, alla quale hanno aderito più di 50 amministra­zioni locali e ambisce a diventare un’infrastrut­tura wireless nazionale.

Con gli investimen­ti degli operatori telefonici e i finanziame­nti del Piano Banda Ultralarga, la disponibil­ità di fibra ottica continua ad aumentare. Ma, secondo la relazione annuale dell’Agcom, la domanda di connettivi­tà fissa non decolla. E un terzo della popolazion­e non usa Internet. Ciò che manca è una cultura digitale. «Bisogna comprender­e il contesto: senza connession­i veloci non possono affermarsi i servizi digitali ma, senza questi ultimi, il valore della Rete non viene percepito», precisa Battiferri. Insomma accesso a Internet e strumenti digitali, facili da usare, devono crescere di pari passo. «Tim sta registrand­o un incremento della richiesta di connettivi­tà da parte dei grandi clienti. Per quanto riguarda i servizi ai cittadini, l’introduzio­ne e la diffusione dello Spid può fare la differenza. È l’identità digitale per accedere ai servizi della Pubblica Amministra­zione e spero venga estesa presto anche al settore privato», conclude Battiferri.

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