Enav piace agli investitori: offerta chiusa a 3,3 euro, il gruppo vale 1,78 miliardi
Enav si prepara a sbarcare sul mercato Mta di Piazza Affari martedì 26 luglio con una capitalizzazione di 1,78 miliardi. Sarà questa la taglia della società italiana per il controllo dei voli in base al prezzo d’offerta a istituzionali, retail e dipendenti di 3,30 euro per azione, emerso ieri dopo la chiusura dei libri e che si colloca nella fascia alta della forchetta di 2,9 e 3,5 euro. In pratica, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, azionista al 100% del gruppo guidato dall’amministratore delegato Roberta Neri, si prepara a incassare 759 milioni che potranno salire fino a 833,6 milioni in caso di integrale esercizio della greenshoe riconosciuta alle banche (Barclays, Credit Suisse e Mediobanca coordinatori globali, joint bookrunner sempre Barclays con Banca Imi, Jp Morgan e Unicredit) che verrà utilizzata per intero. L’offerta globale ha riguardato un quantitativo massimo di 230 milioni di azioni ordinarie, corrispondente al 42,5% del capitale sociale della società (46,6% in caso di integrale esercizio della greenshoe). Il che significa che la domanda è stata superiore a 8 volte il quantitativo massimo offerto (per Poste era stata superiore di 3,3 volte ma su una quantità molto più ampia) come ha spiegato il ministro Pier Carlo Padoan: «L’operazione si è chiusa con successo, nonostante la fase di turbolenza che attraversano i mercati nel dopo Brexit». Hanno aderito risparmiatori, dipendenti e grandi investitori italiani e stranieri. Il 91,9% dell’offerta (inclusa la greenshoe) è andato ai grandi fondi di lungo termine, attratti dalla politica di dividendi e dal profilo di cassa prevedibile. Sono previste cedole per 95 milioni nel 2017 e dell’80% della cassa generata per gli anni seguenti, tolti gli investimenti, con un rapporto prezzo-dividendo del 5,3%. Un bel risultato per la seconda privatizzazione dell’anno dopo Grandi Stazioni, ma l’unica attraverso un Ipo. E una sfida sui mercati di questi giorni, che hanno visto ieri il Ftse Mib ancora sotto i 17mila punti. Il 10% è andato al retail (inclusi i dipendenti) cui è riservata una bonus share.