L’America di Minervini raccontata con il blues di Christy
L’anno scorso con il suo Louisiana (The Other Side), selezionato in «Un certain regard», Roberto Minervini colpì al cuore il festival di Cannes, mostrando l’altra faccia del sogno americano, quella che in pochi avevano voglia di guardare da vicino.
Una terra di nessuno popolata da tossici, reduci di guerra, bande paramilitari, abbandonati alla ferocia della povertà. «L’America del Midwest andata in corto circuito». Ora che gli effetti di quel cortocircuito sono visibili a tutti, il regista di Fermo, da 15 anni trapiantato in Usa, annuncia un nuovo progetto, Nobody In This World Is Better Than Us.
«Un lavoro che nasce dalla voglia di raccontare la storia d’America partendo dalla musica, che ne è stata la colonna portante — racconta Minervini — , attraverso la questione razziale. La divisione tra bianchi e neri che è la malattia incurabile di quel Paese. Una malattia nata dalla schiavitù che non è stata debellata con la sua abolizione».
Lo girerà nei prossimi mesi a New Orleans (prodotto da Okta con RaiCinema e Agat Films & Cie) e stasera lo annuncia a Roma in una serata costruita dall’associazione Apollo 11 intorno a colui che sarà il protagonista del film: Chris Christy. Ventisette anni, nato in un ghetto di Los Angeles, apprezzato chitarrista autodidatta attivo da anni a New Orleans dove ha iniziato come musicista di strada. E sarà la musica di Chris, che si esibirà con la sua Resonator National, la chitarra dei bluesmen del delta del Mississippi insieme ai musicisti del collettivo Angelo Mai, a anticipare il film.
L’idea di Minervini è creare un legame diretto con il passato. «Attraverso la figura straordinaria di Lead Belly, “pancia di piombo” al secolo Huddie Ledbetter — racconta il regista —. Ispiratore di musicisti come Woody Guthrie e Pete Seeger, negli Anni 30 ha giocato un ruolo chiave nel denunciaemozioni re abusi e ingiustizie e nel tramandare la storia afroamericana». Chris si troverà ad essere un novello Lead Belly, un ponte tra passato e presente, rivivendo alcuni episodi della sua vita, riportando a galla e atmosfere più vicine di quanto si possa immaginare. Il risultato sarà più che trasportare Lead Belly nel futuro, trascinare Chris nel passato».
Sentire i racconti di Christy su abusi e ingiustizie fa capire quanto si sia persa la memoria di quel che è stato, osserva Minervini. «Allora fu la musica il primo modo per i neri di raccontare la loro storia, ora per il movimento #blacklivesmatter la narrazione passa anche attraverso i social, come è stato per il video virale della fidanzata di Philando Castile, ucciso da un poliziotto».