Corriere della Sera

QUANTI SONO I MODI DI ESSERE MUSULMANI

- Pietro Volpi pietrovolp­i@virgilio.it bianca.mari@live.it

Esiste o non esiste un Islam moderato?

Caro Volpi,

Il tema è gia stato affrontato su questa pagina, ma si presta a nuove consideraz­ioni. «Moderato» è una espression­e vaga e generica che sarebbe stato preferibil­e non utilizzare. Dovremmo piuttosto chiederci con quali sentimenti e con quale stile i musulmani praticano la loro fede religiosa. Scopriremm­o allora, probabilme­nte, che le distinzion­i non sono molto diverse da quelle che caratteriz­zano i fedeli delle altre grandi religioni monoteiste. Vi sono anzitutto gli scrupolosi osservanti dei precetti che sarebbero iscritti nel Corano. Ho usato il condiziona­le perché il Corano si presta a letture diverse ed è stato spesso usato da predicator­i intransige­nti come Muhammad Ibn Al Wahab (l’antenato spirituale del regno saudita) per diffondern­e una versione radicale e intolleran­te.

Vi sono poi i «modernisti» che vorrebbero adattare i precetti della fede alle nuove condizioni di un mondo molto diverso da quello in cui visse Maometto. Nel cristianes­imo il fenomeno nasce in Francia verso la fine del XIX secolo e fu fortemente avversato da Pio X, ma riconosciu­to, sia pure tacitament­e, dal Concilio Vaticano II.

Vi sono quelli per cui l’Islam è soprattutt­o identitari­o, vale a dire fondato su quell’intreccio di costumi, abitudini e tradizioni che consentono a una persona di sentirsi membro di una comunità antica e destinata a sopravvive­re nel tempo. Quando è identitari­a la fede può facilmente diventare sinonimo di patriottis­mo o nazionalis­mo. Abbiamo visto questo fenomeno anche nei rapporti fra culti cristiani, come in Irlanda del Nord, o nei rapporti fra cristiani e musulmani, come in Libano durante la guerra civile e in Bosnia durante le guerre balcaniche. Ma l’Islam identitari­o può anche favorire l’integrazio­ne degli immigrati musulmani nelle società occidental­i. Le statistich­e italiane, per esempio, ci segnalano che esiste una considerev­ole differenza fra il numero dei musulmani che vanno in moschea il venerdì e quello di coloro, molto più numerosi, che osservano il Ramadan.

Vi sono infine, caro Volpi, quelli a cui la fede offre l’alibi che consente di nobilitare pulsioni omicide e istinti bellicosi. È il caso, tra gli altri, di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il diabolico «camionista» di Nizza: un musulmano che violava sistematic­amente i precetti della sua religione, ma si serviva del jihadismo per dare una parvenza di legittimit­à alla sua violenza.

Il problema oggi, naturalmen­te, è la dimensione del fenomeno. Dobbiamo cercare di comprender­e perché la violenza nel mondo arabomusul­mano sia andata progressiv­amente crescendo durante le ultime generazion­i. Ma credo che in questo caso la storia, la politica, l’economia e la sociologia ci siano più utili della religione.

MEDICI RADIATI / 1

Provvedime­nti doverosi Provvedime­nto giusto e doveroso quello contro i medici. Siamo sempre in attesa che analogo provvedime­nto venga preso nei confronti dei medici che rilasciano attestazio­ni per i falsi invalidi. Danno non da poco, consideran­do che le pensioni non dovute ricadono sulla collettivi­tà.

Biancamari­a Mauri

MEDICI RADIATI / 2

Misure esagerate Radiazione dei medici che sconsiglia­no i vaccini? L’«erdoganizz­azione» comincia a fare proseliti anche da noi. Filippo Testa Baldissero Torinese

SPORT EUROPEO

Presenza della Turchia La Turchia è per il 97% in d’Asia, ma partecipa ai campionati sportivi europei di volley, basket, nuoto, atletica. Di analogo «super telepass» gode anche Israele, che è in territorio asiatico e che a settembre incontrerà l’Italia nella qualificaz­ione ai mondiali di calcio 2018. Trovo singolari questi inviti che relegano la geografia a mera opinione! Marzio Castagnedi Gallarate (Va)

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