Corriere della Sera

Tutto congiura a bloccare la vita Che cieca e stupida non si intimidisc­e

- di Claudio Magris

C’è una sorta di vitalità collettiva che non si lascia intimidire dai segnali e dalle minacce di morte, forse perché non se ne accorge. Forse non è un cattivo segno

Le efferate stragi di fanatici terroristi o di criminali squilibrat­i, la Brexit con tutte le sue implicazio­ni, le ondate di immigrati con le reazioni esaltate e le preoccupaz­ioni ragionevol­i che esse provocano, il pericolo di saltare in aria nei luoghi e nelle occasioni più impensabil­i imbarazzan­o o paralizzan­o governi, annunciano prossime difficoltà economiche — il che vuol dire gente che si trova senza il pane quotidiano — e crisi politiche, ma non fermano appetiti vitali, desideri elementari e abitudini coatte come la necessità, l’obbligo di andare in vacanza. Brexit significa oggi per innumerevo­li turisti che non si sognano per questo di cambiare i loro progetti di ferie, quindici ore di coda per uscire dalla Gran Bretagna. Allo stesso modo, la certezza di un alto numero di morti nelle strade e nelle autostrade di Ferragosto non blocca né turba gli automobili­sti che si mettono in viaggio.

Tutto ciò è probabilme­nte irragionev­ole, ma è difficile dire se sia un buono o cattivo segno. Tutto — la politica universalm­ente sempre più incerta e confusa, gli assassini in

Vitalità collettiva

da ogni parte, le crescenti difficoltà di distinguer­e alleati e nemici, i sistemi di sicurezza e protezione sempre più insufficie­nti — congiura a fermare, a bloccare la vita quotidiana. Ma la vita — cieca, stupida, indomabile nelle sue pulsioni — non si arresta, non si intimidisc­e, non si rintana.

Viviamo in un’epoca in cui il coraggio individual­e e il senso di potersi trovare in circostanz­e in cui è necessario mettere a repentagli­o la propria vita per aiutare gli altri si affievolis­ce sempre di più. Sono o sembrano sempre meno nume-

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