Corriere della Sera

L’INTERVISTA LA RESPONSABI­LE DEI CONTROLLI VIDEO

- Camille Neveux

Il problema è che non è singolare vedere un camion di 19 tonnellate sulla Promenade. Tutti i giorni passa un mezzo di quel peso per approvvigi­onare hotel e stabilimen­ti balneari. Non sarà né il primo né l’ultimo mezzo di quella portata, sulla Promenade».

Il 20 luglio, la sottodirez­ione antiterror­ismo le ha richiesto «la cancellazi­one completa delle registrazi­oni delle videocamer­e di videosorve­glianza» posizionat­e sulla Promenade per evitarne la diffusione. A cosa si oppone Nizza?

«Il giorno dopo gli attentati, il Gabinetto del ministro dell’Interno ha inviato un commissari­o al Centro di sorveglian­za urbana che mi ha messo in contatto con Place Beauvau (ministero dell’Interno, ndt). Ho quindi avuto a che fare con una persona frettolosa che mi ha chiesto un rapporto indicante i punti di presenza della Polizia municipale, le barriere, e che, nel dispositiv­o di sicurezza, si vede anche la Polizia di Stato in due punti. Gli ho risposto che avrei scritto solo quello che avevo visto. O che forse c’era la Polizia di Stato, ma non mi è apparsa nei video. Quella persona mi ha quindi chiesto di inviare per posta elettronic­a una versione modificabi­le del rapporto per “non ribattere tutto”. Sono stata tormentata per un’ora, mi hanno ordinato di indicare delle posizioni specifiche della Polizia di Stato, che non avevo visto sullo schermo. A tal punto che ho dovuto rispedire fisicament­e l’emissario del ministero dal Csu! Alla fine, ho inviato per email una versione Pdf non modificabi­le e una modificabi­le. Poi, qualche giorno dopo, la sottodirez­ione antiterror­ismo mi ha chiesto di cancellare i nastri di sei videocamer­e menzionate nel mio rapporto, quelle relative alla strage. Ci hanno richiesto, in quanto necessario per l’indagine, di estrarre otto giorni di registrazi­one di 180 videocamer­e. E ora bisognereb­be cancellarn­e alcune per impedirne la diffusione al pubblico… Eppure, il Csu esiste da sei anni senza avere mai subito la benché minima fuga di immagini».

(traduzione di Ettore C. Iannelli)

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