Corriere della Sera

Nizza, una poliziotta accusa il governo di pressioni Il ministro dell’Interno Cazeneuve la querela per diffamazio­ne. Tra le autorità è un tutti contro tutti

- Riccardo Bruno

A dieci giorni dalla strage sulla Promenade di Nizza, 84 morti e 12 che lottano ancora per vivere, i sospetti e i veleni — tra Stato e Regione, tra polizia nazionale e locale, tra destra e sinistra — si stanno prendendo tutta la scena. Ieri, l’ennesimo scontro dopo un’intervista rilasciata al Journal du Dimanche da Sandra Bertin, responsabi­le del sistema di videosorve­glianza del Comune di Nizza (1.256 telecamere, un record di cui vanno fieri, anche se è servito a poco). Bertin, che è anche rappresent­ante sindacale degli agenti municipali, sostiene di aver ricevuto pressioni per inserire nel rapporto sulla sera del 14 luglio la presenza di uomini della polizia nazionale, che lei assicura di non aver visto.

Il nodo è proprio questo: quanti agenti (e di quale corpo) c’erano a vigilare per la Festa nazionale? Due giorni dopo l’attentato, il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ha assicurato che la polizia nazionale era presente in modo adeguato. Replica secca di Christian Estrosi, presidente della regione Provenza-Costa Azzurra e uomo forte dei repubblica­ni della zona: «Menzogne di Stato». Fino a quando Libération ha rivelato che quando il camion guidato da Mohamed Lahouaiej Bouhlel è La foto Secondo «Libération» questo scatto dimostra che sulla Promenade c’era una sola auto della polizia entrato a folle velocità sulla Promenade, c’era solo un’auto della polizia locale con due agenti a sbarrare la strada.

Cazeneuve è da giorni nella bufera, e non ha certo gradito questa ultima intervista. Tanto che ha annunciato una querela per diffamazio­ne: «Sarebbe molto utile che Sandra Bertin fosse ascoltata dagli inquirenti e potesse fornire loro le identità e le mansioni delle persone che chiama in causa» ha spiegato in una nota.

Tutto questo dopo che lo scorso 20 luglio la polizia giudiziari­a antiterror­ismo (Sdat) aveva chiesto al Comune di Nizza di distrugger­e i filmati di quella sera per evitare che venissero diffusi impropriam­ente. Richiesta anomala, al quale il Comune si è opposto.

Una battaglia anche a colpi anche di Twitter. Ieri il portavoce di Estrosi ha messo online la lettera di risposta proprio del ministro Cazeneuve a una richiesta dello scorso aprile per introdurre sistemi di riconoscim­ento facciale in vista degli Europei di calcio. Il ministro fa sapere che «prenderà nota della proposta». Peccato che la lettera è del 20 luglio, a campionati finiti e sei giorni dopo la strage. Commento sarcastico del portavoce: «Sono senza parole».

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