Berlusconi avanti su Parisi Nuovo summit ad Arcore con i vertici del partito
L’idea di affidare all’ex manager la riorganizzazione di Forza Italia
spinte antisistema tipo quelle del Movimento 5 Stelle. Per farla breve: il capo di Forza Italia ritiene di poter tornare candidabile in tempi utili. Anche per questo da tempo è il primo sponsor di un governo di larghe intese dopo la possibile vittoria dei No al referendum
Angelino Alfano, 45 anni, è ministro dell’Interno e presidente di Ncd. È stato segretario del Pdl dal 2011 al 2013 d’autunno. Il tutto per dire che, ritrovata la salute, il presidente azzurro ha ricominciato ad accarezzare l’idea di tornare a una leadership più attiva.
È qui che Parisi, secondo i colonnelli forzisti, avrebbe fatto un passo falso. Lo annota Altero Matteoli: «Ha detto che Renzi dopo il referendum può anche restare. Io non credo che nessuno di noi possa pensare a quello. Certo, un governo di larghe intese è necessario per modificare la legge elettorale prima di tornare alle urne. Ma con Renzi proprio no». Insomma, nel partito azzurro è comunque salda la convinzione che il dopo Renzi non sarà Renzi. Anzi, c’è anche chi scommette che il «governo di scopo» avrà anche un altro punto forte, oltre a quello popolarmente poco eccitante della legge elettorale: la messa in sicurezza del sistema bancario.
Maurizio Gasparri è poco convinto che i piani di Berlusconi coincidano con quelli di Parisi: «Con Parisi ho parlato ieri, non mi pare di aver capito che abbia in testa di fare la due diligence per Forza Italia». E dunque? «Dunque io non credo che la premiership scaturirà da un pranzo, anche perché non la deciderà Forza Italia da sola. Parisi, o qualunque mister X, può farcela, ma sul piano del convincimento e del consenso. Che ci sia anche la sua potenzialità in campo è comunque un’opportunità positiva».
Ma, appunto, buona parte di Forza Italia continua nella sua resistenza contro l’ex candidato milanese. Nel partito viene descritto come l’ennesimo uomo nuovo estratto dal cilindro berlusconiano nella sua perpetua caccia di volti nuovi da lanciare nella mischia. E si citano a questo proposito i nomi di Maurizio Scelli, Angelino Alfano, Guido Bertolaso e parecchi altri ancora. Si annota che Parisi non soltanto non ha la tessera di Forza Italia, ma neppure ha aderito al gruppo di Forza Italia nel consiglio comunale di Milano. E che avrebbe un atteggiamento snobistico nei confronti del partito e della sua classe dirigente esibito anche in sede pubblica. Chi invece ha aderito senza riserve al nuovo impulso berlusconiano è il senatore Francesco Giro. Via Twitter, fa sapere: «Parisi mi convince e il suo progetto è una opportunità da non perdere».