Legge sulla cannabis, l’ostacolo dei 2 mila emendamenti
Oggi parte l’iter a Montecitorio. Contraria la ministra Lorenzin e Ncd spacca la maggioranza
Il disegno di legge sulla legalizzazione della cannabis arriva oggi a Montecitorio. Un iter faticoso, con l’approdo direttamente in Aula dalle commissioni congiunte Giustizia e Affari sociali, per superare l’ostacolo dei 1.600 emendamenti. Un ddl con padri di diverse fedi politiche, visto che ha 225 deputati firmatari di tutti i gruppi, esclusi Ncd e Lega Nord. Il voto non ci sarà probabilmente prima di settembre, ma l’ostacolo più duro resta Palazzo Madama, dove sarà un’impresa trovare una maggioranza. L’antipasto degli scontri c’è già stato ieri, con i duri attacchi lanciati da Ncd contro il promotore del ddl, il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova.
L’obiettivo dei promotori è sottrarre alla criminalità un mercato che si stima tra i 15 e i 30 miliardi di euro all’anno. Se passasse il testo, verrebbero meno i divieti posti dalla legge Iervolino-Vassalli del 1990: sarà possibile coltivare per uso personale fino a cinque piante (sono previsti anche i cannabis social club); i maggiorenni potranno detenere fino a 15 grammi in casa (5 all’esterno); sarà possibile la vendita di cannabis, con autorizzazioni rilasciate dall’agenzia dei Monopoli; resta vietato l’uso in pubblico; norme più semplici
Gli schieramenti Favorevoli 5 Stelle e Sel, pochi i firmatari in Forza Italia. Nel Pd i big non si espongono
per l’uso terapeutici (già ora ammesso); lo Stato resta garante e stabilisce i prezzi di vendita; vietata la pubblicità.
Norme contestate da Ncd. Maurizio Lupi attacca Della Vedova: «Concentrati sugli Esteri e lascia al Parlamento questi temi». Controreplica: «Attacco ipocrita, Lupi non usi il governo per la sua battaglia proibizionista». Contraria anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: «Si è fatto passare un messaggio per cui è normale drogarsi. Noi diciamo no e lottiamo contro le dipendenze: alcol, droga e gioco». Ribatte Della Vedova: «Intende proibire birra e sigarette?».
Tra i favorevoli, i 5 Stelle e Sel. In Forza Italia una manciata di firmatari, come in Scelta Civica. Il vero nodo è il Pd. I firmatari dem sono 89, ma non figurano personalità di rilievo.
I sostenitori della legalizzazione citano l’ultima relazione della Direzione antimafia. I contrari, frasi di Paolo Borsellino e di Nicola Gratteri. Della Vedova spiega di avere incontrato Bill Blair, parlamentare liberale ed ex capo della polizia di Toronto, «che ha scritto il testo di legalizzazione che il Canada sta per adottare». Favorevole anche Bill Gates, che ha raccontato a Della Vedova della nuova app che consente la tracciabilità della droga nei Paesi dove viene legalizzata.
In aula gli emendamenti potrebbero arrivare a 2 mila. Fuori da Montecitorio ci saranno i radicali italiani che raccolgono le firme di una proposta di legge di iniziativa popolare insieme all’associazione Luca Coscioni. Perché, come spiega Riccardo Magi, «sosteniamo il legislatore, ma sappiamo che la controffensiva proibizionista è già partita: meglio non abbassare la guardia e rilanciare, dando voce ai cittadini».