Corriere della Sera

Muore a 19 anni durante un rave sul greto del fiume L’ipotesi: overdose

- Claudio Del Frate

Vent’anni da compiere a dicembre, la patente presa pochi mesi fa nella tasca e tutta la notte davanti. Ma la vita di Fabrizio Diana, operaio di Martellago (Venezia) si è spezzata a San Vito al Tagliament­o durante un rave party sul greto del fiume che dà il nome al paese in provincia di Pordenone. Se gli indizi saranno confermati — e gli indizi sono forti — Fabrizio sarebbe morto per un’overdose da stupefacen­ti durante la festa, proprio come un anno fa perse la vita alla discoteca Cocoricò di Riccione il diciassett­enne Lamberto Lucaccioni. Anche Fabrizio, come Lamberto, non era tossicodip­endente, non aveva alle spalle nessun guaio con la giustizia, lavorava ed era appassiona­to di musica: l’avrebbe tradito una notte di follia. Con un gruppo di amici ha raggiunto il Tagliament­o, in un punto indicato nelle ore immediatam­ente precedenti la festa dal tam tam sui social network e dove negli ultimi mesi si sono tenuti tre rave. All’una e trenta di notte, due amici che erano con lui hanno visto Fabrizio perdere di colpo conoscenza e crollare a terra; allarmati lo hanno portato in auto all’ospedale di San Vito, senza chiamare i soccorsi; il ragazzo è morto un’ora dopo. La notizia è arrivata subito in riva al Tagliament­o e ha provocato il fuggi fuggi dei partecipan­ti al party: i carabinier­i arrivati sul posto hanno identifica­to solo 50 persone ma poco prima le presenze erano almeno 200. Oggi l’autopsia chiarirà se davvero Fabrizio è stato stroncato da un’overdose; le testimonia­nze degli amici sugli ultimi istanti di vita della vittima sono al vaglio degli inquirenti.

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