Muore a 19 anni durante un rave sul greto del fiume L’ipotesi: overdose
Vent’anni da compiere a dicembre, la patente presa pochi mesi fa nella tasca e tutta la notte davanti. Ma la vita di Fabrizio Diana, operaio di Martellago (Venezia) si è spezzata a San Vito al Tagliamento durante un rave party sul greto del fiume che dà il nome al paese in provincia di Pordenone. Se gli indizi saranno confermati — e gli indizi sono forti — Fabrizio sarebbe morto per un’overdose da stupefacenti durante la festa, proprio come un anno fa perse la vita alla discoteca Cocoricò di Riccione il diciassettenne Lamberto Lucaccioni. Anche Fabrizio, come Lamberto, non era tossicodipendente, non aveva alle spalle nessun guaio con la giustizia, lavorava ed era appassionato di musica: l’avrebbe tradito una notte di follia. Con un gruppo di amici ha raggiunto il Tagliamento, in un punto indicato nelle ore immediatamente precedenti la festa dal tam tam sui social network e dove negli ultimi mesi si sono tenuti tre rave. All’una e trenta di notte, due amici che erano con lui hanno visto Fabrizio perdere di colpo conoscenza e crollare a terra; allarmati lo hanno portato in auto all’ospedale di San Vito, senza chiamare i soccorsi; il ragazzo è morto un’ora dopo. La notizia è arrivata subito in riva al Tagliamento e ha provocato il fuggi fuggi dei partecipanti al party: i carabinieri arrivati sul posto hanno identificato solo 50 persone ma poco prima le presenze erano almeno 200. Oggi l’autopsia chiarirà se davvero Fabrizio è stato stroncato da un’overdose; le testimonianze degli amici sugli ultimi istanti di vita della vittima sono al vaglio degli inquirenti.