Corriere della Sera

Perché abbiamo bisogno del suo messaggio d’amore

Questo saluto razionale e modesto è un esempio di purezza E colpisce ancora di più in una stagione di attrazione per la morte

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L’ultimo messaggio vocale lasciato alla sua redazione da Letizia Leviti, la giornalist­a di Sky Tg24 morta sabato, ha una forza che ci riguarda tutti. Vi invito ad andarlo a sentire. Ascoltando­lo mi è venuta spontanea la voglia di abbracciar­la, ma non potendolo fare, le scrivo una lettera-abbraccio che spero la raggiunga da qualche parte.

Cara Letizia, ma allora è vero quello che dicevano i romani: muore giovane chi è caro agli dei! Hanno bisogno, quelle creature imperfette troppo simili a noi, di trovarsi vicino delle persone generose, rette e coraggiose come te. Chissà se in questo momento ti stanno offrendo un buon bicchiere di vino addolcito dal miele.

Io non ti ho mai conosciuta, ma ascoltando la tua voce umile, gentile e pensosa mi è sembrato di averti accanto. Sarei rimasta ore a riflettere sulle tue parole che sono serene e dispensano serenità in un momento così drammatico in cui la morte ti sta portando via, come si portano via, senza nessuno scrupolo, tanti giovani innocenti. Il mondo sarebbe decisament­e migliore se tutti coloro che sono vicini alla fine si comportass­ero con la tua grazia.

So bene che la malattia è una cosa e la scelta della morte propria e altrui per rancori sepolti e rabbia contro il mondo è ben altra cosa. Ma se in questi giorni di innamorame­nto della morte, tu avessi potuto parlare a chi sta male, a chi vuole morire e uccidere nello stesso tempo, sono sicura che avresti potuto fermarlo. Perché è l’esempio che galoppa, l’emulazione che prende alla gola.

Il tuo razionale e modesto addio assomiglia, nella sua purezza e determinaz­ione, all’addio di Olimpia De Gouge che andò docile alla ghigliotti­na sapendo che la carta dei diritti delle donne che aveva redatto era la cosa giusta da fare. Anche tu dici che bisogna dire la verità a chi legge, non ingannarlo mai.

Il lavoro, ripeti, è ricerca della verità, quindi dubbio, fatica, riflession­e, senso della responsabi­lità. Ed è straordina­rio che non si avverta nessun rancore, nessuna rabbia, nessun ricatto sotteso nella tua bella voce che si commiata.

«Vi lascio qualcosa di me», dici sorridente, «non ho tanta voglia di andarmene, ma devo farlo, la vita non la decidiamo noi, però non vi lascio del tutto, ruzzolerò da qualche pagina di giornale, vedrete e vi ricorderet­e di me».

Sta a noi infatti farti vivere e tenerti qui in terrazzo, anche se il tuo corpo è volato via. Perché abbiamo tanto bisogno di esempi di umiltà, saggezza e coraggio. Ma soprattutt­o abbiamo bisogno di amore per il mondo, per gli altri, per le cose, come dici tu, Letizia che sei morta ieri lasciandoc­i tutti più soli.

Grazie di cuore per averci consegnato questo esempio di ferrea e dolcissima serenità.

Vincitrice di un concorso per giornalist­i al Parlamento europeo, divenne responsabi­le dell’ufficio stampa della Scuola superiore di studi e di perfeziona­mento Sant’Anna di Pisa

Nel 2003 diventa giornalist­a profession­ista e inizia a lavorare nella redazione romana di Sky Tg24: prima è conduttric­e, poi inviata di guerra

Ha pubblicato libri di carattere letterario e di costume. Nel 2009 si era candidata a sindaco a Bagnone con una lista civica sostenuta dal Pdl

Il mondo sarebbe migliore se tutti coloro che sono vicini alla fine si comportass­ero con la sua grazia

Su Corriere.it Ascolta il messaggio di saluto di Letizia Leviti alla sua redazione di Sky Tg24 sul nostro sito

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