Corriere della Sera

«Il vero pericolo è la solitudine Il successo va gestito bene»

- di Adriana Bazzi

Il ruolo della famiglia «Essere creativi non significa per forza essere maturi. Il primo dovere della famiglia è quello di eliminare i “calabroni” che si aggirano per trarre profitto da queste situazioni»

Ragazzi che a vent’anni o poco più diventano milionari, grazie alle loro intuizioni che permettono di creare applicazio­ni per cellulari e tablet, di successo. E guadagnano. Oppure danno vita a startup, piccole imprese che propongono soluzioni innovative in vari settori e vengono, a volte, acquisite da aziende maggiori. Che pagano fior di soldi. Ma come ci si sente milionari a vent’anni?

«Partiamo dall’aspetto positivo: i ragazzi hanno voglia di fare, non tutti riescono a ottenere risultati, ma qualcuno ci riesce ed è un successo! Ma è un successo che va gestito».

A parlare è Fulvio Scaparro, psicoterap­euta a Milano.

Insomma, certi ragazzi, poco più che adolescent­i, si trovano improvvisa­mente ricchi. Che cosa succede?

«È peggio vincere al Totocalcio, dove c’è solo una questione di fortuna. Qui invece entra in gioco la creatività che rappresent­a un motivo di orgoglio. Ma i risultati vanno gestiti perché questi ragazzi, più o meno adolescent­i, sono comunque immaturi. E la questione non è legata solo al mondo delle nuove tecnologie, ma anche a quello della

musica, per esempio, o ancora: quello sportivo che rappresent­a un esempio storico». Allora?

«Spesso la famiglia gioca un ruolo importante: in alcuni casi aiuta (esistono alcuni esempi positivi nel mondo del calcio,

ndr) ma in altri sfrutta (altrettant­i esempi si possono trovare nel tennis, per esempio, ndr). La vera sfortuna è quello di essere soli». La solitudine, dunque, è il vero pericolo.

«Sì, è proprio così. La ricchezza abbaglia: il fatto di essere creativi e di avere avuto fortuna, non deve far dimenticar­e l’età e il normale percorso formativo che i giovani devono affrontare. La scuola e tutto il resto». Allora la famiglia e l’ambiente giocano un ruolo fondamenta­le?

«Sì. Occorre eliminare i “calabroni” che si aggirano per trarre profitto da tutte queste situazioni».

La storia di questi ultimi anni insegna: alcune persone, grazie alle loro intuizioni giovanili, sono quasi diventati i padroni del mondo. Come Steve Jobs, il fondatore di Apple che, prima di morire, ha lasciato, soprattutt­o ai più giovani, un suo testamento: «Stay hungry, stay foolish» («Restate affamati, restate folli» in italiano), dove li invitava ad avere il coraggio di seguire quello che avevano nel cuore, guidati dall’intuito, come degli affamati.

«Sì, invitava a pensare l’impensabil­e. E questo non è sbagliato. Il problema è che il mondo ancora oggi non è preparato ad accogliere questo messaggio. Un altro percorso è quello dell’imprendito­re e informatic­o Bill Gates, l’uomo più ricco del mondo dopo aver fondato Microsoft, diventato da un po’ di tempo il paladino dei poveri della Terra, con i suoi programmi di lotta alle malattie infettive soprattutt­o nei Paesi più arretrati, con l’aiuto della moglie. Anche lui non è solo».

 ??  ?? Esperto Fulvio Scaparro, psicoterap­euta a Milano (Fotogramma)
Esperto Fulvio Scaparro, psicoterap­euta a Milano (Fotogramma)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy