Nel Tigullio con i Duchi di Windsor
Durante la settimana di Ferragosto il Tigullio si arrende, si lascia conquistare dal turismo di massa. Domenica scorsa il golfo d’acqua blu, lucida, non ha opposto nessuna resistenza; e l’invasione è cominciata. Centauri tedeschi vestiti di cuoio hanno piantato le tende sulle rocce a picco di Paraggi. Biondissimi inglesi, con le sterline contate, hanno fatto indigestione di sardine e di vino bianco importato da San Colombano (Lombardia) ma bevuto come tipico «aromatic ligurian wine». Gli italiani sono arrivati col capo coperto da fazzoletti da naso, con quattro nodi sugli angoli. Pioveva, cadeva un’acqua leggera, finissima, da dolce e sentimentale settembre. Nel golfo quasi deserto era inutile tentare di vedere i Windsor, i protagonisti dell’«high life» e gli attori di Hollywood. Gli yachts erano quasi tutti partiti.
Le imbarcazioni da grande turismo, ogni anno, quando arriva la seconda settimana di agosto abbandonano il Tigullio al proprio destino. I Windsor soltanto hanno promesso di tornare per il giorno 14 (...).
L’altra sera, prima di levare le ancore il Duca consumò un abbondante pasto (in bianco, come il suo stomaco bruciato dal whisky richiede) al suono di una chitarra. Il Duca fece del suo meglio per smentire i pettegolezzi che corrono sui suoi rapporti con la Simpson. Le offrì il pepe prima che lei lo chiedesse, poi fece la stessa cosa per il sale da aggiungere allo «shrimps». Quando la chitarra suonò l’inno «Dio salvi il re», il Duca disse confidenzialmente al cameriere: «Questo è il miglior Paese del mondo ». E promise, nella aumentata predilezione per l’Italia, di compiere il gesto eroico: tornare proprio il sabato di Ferragosto a Portofino.
Oltre alla compagnia dei Windsor, gli italiani che passeranno le ferie nel Tigullio avranno anche il conforto di sentirsi «assorbiti» con molta benevolenza dall’ambiente che ha la fama di essere d’eccezione. (...) Proprio perché è una «riviera di censo », quella di Levante rimane una spiaggia semplice e quasi innocente. Gli abituali frequentatori non vi
di ALBERTO CAVALLARI
Sullo yacht Kate Middleton con il principe William nel Mediterraneo hanno improvvisato capricci o «rivoluzioni di costume». Vi arrivano con gli yachts e ci vivono. Le attrici della celluloide come Lilli Palmer al massimo girano in jeep. Bogart quando c’è passato indossava un impermeabile comprato ai grandi magazzini. Groucho Marx, trascorrendovi un po’ di vacanze, non ha compiuto un gesto strano.
Come negli anni scorsi, il Tigullio anche nel 1954 è l’anti Capri (...). L’«high life» è, se Dio vuole, quella di un tempo: non balla la «samba» nei locali notturni, ma veglia riservatamente dietro gli oblò delle imbarcazioni di lusso, o discute nei salottini dei grandi alberghi senza lasciare una sbavatura da annotare ai cronisti di costume.
La cucina, il bar e i dancings forniscono del resto la miglior testimonianza di come il Tigullio sappia rimanere un lido «conservatore » e quindi senza pericoli per chi vi si avventura brevemente, un lido dove ognuno può restare quello che è. Quest’anno il Tigullio non ha grandi barmen o grandi cuochi o grandi orchestre, ma semplicemente buoni barmen buoni cuochi buone orchestre.
Nessun cocktail è stato creato, le bevande — come ai tempi dei veri bevitori — sono secche: cognac e whisky; e per chi non sa bere non c’è compromesso: gassose o mente-seltz. (...) L’unica moda che può sbalordire, soprattutto per le sue prospettive, l’italiano in ferie nel Tigullio è quella dello sport subacqueo che qui, dove il mare da scoglio ha profondità vitree che gli americani definiscono «thrilling», ha provocato anche nei più indifferenti il gusto delle immersioni. «Facciamo un giretto alla punta», dicono le ragazze e i ragazzi tuffandosi dalla calata.
«Siamo stati là sotto a sgranchirci le gambe. È stata una roba di un bello incredibile, alla Poe» si dice con una certa ricorrenza facendo riferimento a una celebre discesa negli abissi descritta dal grande poeta americano.
Stralcio dell’articolo intitolato «nel Tigullio “fa molto Poe” scendere negli abissi» pubblicato sul Corriere d’Informazione dell’11-12 agosto 1954.