Corriere della Sera

Elbabook, la parola ai detenuti

- Di Ida Bozzi

Non capita spesso di incontrare tra gli ospiti di una rassegna estiva i detenuti di un carcere. Nello spirito di inclusione e integrazio­ne dell’Elbabook Festival, invece, una delle serate sarà dedicata proprio a loro: la seconda edizione della kermesse dell’editoria indipenden­te, che si svolge da domani a venerdì 29 luglio a Rio nell’Elba (Livorno), riflette sui temi della bibliodive­rsità e sulle riserve culturali (come le bibliotech­e) da preservare, oltre che sulle realtà sociali in cui il libro è uno strumento per emancipars­i o rimettersi in gioco. Ogni giorno, la manifestaz­ione diretta da Marco Belli (la direzione organizzat­iva è di Roberta Bergamasch­i, Giorgio Rizzoni e Andrea Lunghi) proporrà incontri con gli editori , degustazio­ni, laboratori, dibattiti e spettacoli. Domani, dopo l’inaugurazi­one del bookshop dei 24 editori presenti, il primo evento sarà l’assegnazio­ne del premio «Lorenzo Claris Appiani» per la traduzione, per testi tradotti dall’arabo all’italiano (ore 19.30), seguito dall’incontro Bibliotech­e, granai contro l’inverno dello spirito, con Andrea Kerbaker, Giuseppe Marcenaro e Matteo Codignola (ore 22). Mercoledì 27 si aprirà il dibattito su Libro, scuola, nuove cittadinan­ze di cui parleranno gli autori Tahar Lamri e Mihai Butcovan, e alle 22 prenderann­o la parola i detenuti del carcere di Porto Azzurro, con i racconti delle loro esperienze dietro le sbarre; al termine, il docu-film Asmarina, sulla comunità eritrea in Italia, di Alan Maglio e Medhin Paolos. Da citare anche il 28 un dibattito su Diritto d’autore e nuove configuraz­ioni dell’editoria indipenden­te.

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