Corriere della Sera

INTERVENTI E REPLICHE

La vendita di azioni Veneto Banca

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In merito all’articolo «Il caso della funzionari­a che vigila su stessa» (Corriere, 21 luglio) desidero sottolinea­re che l’ufficio nel quale lavoro (Ufficio Vigilanza Operativit­à Mercati a Pronti e Derivati) si occupa di vigilare sull’integrità dei mercati «di Borsa», quindi opera con riferiment­o ai soli strumenti finanziari quotati. Non mi sono mai occupata, pertanto, delle azioni Veneto Banca, trattandos­i di strumenti finanziari non quotati, del tutto al di fuori dei compiti e delle mansioni dell’Ufficio del quale sono responsabi­le o degli Uffici in cui ho prestato la mia attività in oltre 20 anni di servizio. Non ho mai avuto contezza alcuna, né avrei potuto averne, di informazio­ni riservate sulle attività di vigilanza di Consob su Veneto Banca. Il mio conto corrente Veneto Banca è stato acceso nel 1995, sulla base di una convenzion­e commercial­e che l’Istituto offriva ai dipendenti Consob. Come molti altri clienti, ho acquistato azioni Veneto Banca, nel 2006. Nel 2014 ho avuto necessità di liquidità per improvvise ed ingenti spese mediche conseguent­i a un grave infortunio occorso a marzo 2014, necessità rappresent­ate più volte alla banca. Quest’ultima ha dato seguito al mio ordine di disinvesti­re (firmato l’8 maggio 2014) solo ad ottobre 2014, oltre cinque mesi dopo. La scelta della tempistica di esecuzione dell’operazione è frutto di autonoma valutazion­e della banca. Ho agito nel rispetto della normativa vigente, anche interna: il regolament­o del personale della Consob prevede la comunicazi­one di «qualsivogl­ia operazione di Borsa effettuata» mentre non prevede la comunicazi­one di operazioni su azioni non quotate. Non si è mai verificata la situazione impropriam­ente richiamata nel titolo, cioè quella di una «funzionari­a che vigila su se stessa». Le azioni sono state alienate a contropart­i a me non conosciute: l’operazione è stata interament­e gestita dalla banca, che ha l’onere di individuar­e l’acquirente. L’accostamen­to della mia persona a soggetti «che cercano di scrollarsi di dosso una parentela ’ndrangheti­sta ingombrant­e» è clamorosam­ente falso e per ciò solo fortemente lesivo della mia onorabilit­à.

Paola Deriu

Rilegga l’ispezione Consob con le sue email inviate alla banca, legga anche il regolament­o Consob Art 19 comma 3 lettera c. Veneto Banca scrive che la cessione delle sue azioni avviene «fra conoscenti», se lo trova lesivo, non è un problema mio.

Milena Gabanelli

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